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Iss, Bellantone commissario. Fazzolari: "Non siamo cugini, parenti di 5°grado"

di redazione politica

Brusaferro saluta l'Istituto superiore di Sanità: "Anni storici e straordinari". La replica di Fazzolari sulla parentela con Bellantone

Iss, Bellantone commissario. La replica di Fazzolari (Fdi): "Non siamo cugini, parenti di quinto grado" 

 "Io e Bellantone siamo parenti di quinto grado da parte di madre. Questa è la parentela che c'è tra noi. Certo, lo conosco bene e lo stimo, come in molti in ambito accademico, scientifico e politico". Così il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari a proposito della nomina di Rocco Bellantone a capo dell'Istituto superiore di sanità. Bellantone, ricorda Fazzolari, ha un "curriculum riconosciuto" in ambito scientifico e, tra le altre cose, già era stato nominato dall'allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin come componente del Consiglio superiore di sanità.

Sanita': Bellantone nominato commissario straordinario Iss

Il ministro della Salute Orazio Schillaci, nelle more della conclusione della procedura di nomina del nuovo presidente dell'Istituto Superiore di Sanita', ha nominato con proprio decreto il professor Rocco Bellantone commissario straordinario dell'Istituto per un periodo di sei mesi e comunque fino alla nomina del nuovo Presidente. Il commissario straordinario assume i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. 

Brusaferro saluta l'Iss, 'anni storici e straordinari'

"Sono stati anni 'storici e straordinari' dove Iss è stato chiamato ad un incessante e totalizzante impegno che ha richiesto il contributo di tutte le Sue componenti. E' proprio grazie a questo impegno che la consapevolezza nel nostro Paese di quanto sia rilevante ed essenziale la presenza di Iss per promuovere e tutelare la salute è oggi ancor più largamente diffusa". Con queste parole il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha salutato con una lettera l'istituto. Gli ultimi incontri con i direttori e lo staff si sono tenuti solo questa mattina, poche ore prima di incontrare il ministro della Salute Orazio Schillaci che gli ha comunicato la decisione sul successore Rocco Bellantone, ex direttore di medicina al Policlinico Gemelli. Brusaferro era a capo dell'istituto dal 7 gennaio 2019, attraversando interamente gli anni più duri della pandemia. Un lungo applauso e parole di riconoscenza per l'operato, sono state rivolte da parte dei direttori a Brusaferro, con l'apprezzamento per "l'impegno" e "l'onestà".

"In questi 4 anni abbiamo traguardato assieme diverse trasformazioni ed evoluzioni organizzative, amministrative e strutturali dopo averle concordate nell'autunno 2019. Iss ha acquisito nuove competenze e partecipazioni a reti nazionali e internazionali ed è attore protagonista nel gestire alcune delle progettualità nazionali ed europee più rilevanti per la salute del Paese". Da domani Brusaferro, come lui stesso ha spiegato, rientra nel suo ruolo di professore ordinario di Igiene Generale ed Applicata presso la Università di Udine "ed in questa veste continuerò ad occuparmi ed impegnarmi per la Sanità Pubblica e sono certo che, con molti di voi, non mancheranno le occasioni di collaborazione e sinergia". 

IL GOVERNO HA PIAZZATO UN'INFORNATA DI FEDELISSIMI COME DIRIGENTI NEI MINISTERI

Non è una nomina isolata. Come scrive Repubblica, secondo la fotografia scattata dalla Fondazione Openpolis, nei ministeri dell’Università e del Turismo aumenta il numero delle direzioni generali. All’Economia si passa da 4 a 6 dipartimenti. La fisionomia di Salute, Cultura e Lavoro subisce una profonda trasformazione: da un’organizzazione per direzioni generali a una per dipartimenti.

In 3 dei 6 ministeri interessati dalle modifiche più incisive, le strutture di vertice sono proliferate. All’Università le direzioni generali sono salite da 6 a 8, almeno sulla carta, visto che il nuovo regolamento ministeriale non è ancora entrato in vigore. Una previsione che però era già stata varata dal governo Draghi. Al Turismo, a fine febbraio, con l’approvazione del Dl 13/2023, si è passati da 4 a 5 direzioni generali, per poi schizzare, due mesi dopo, a quota 7 (Dl 44/2023). Quasi raddoppiate rispetto alla dotazione iniziale. […]

Le novità più importanti riguardano il ministero dell’Economia. Strutturato sin dal 2008 in 4 dipartimenti (Tesoro; Ragioneria generale dello Stato; Finanze; Amministrazione generale) questo modello organizzativo è rimasto stabile fino a pochi mesi fa, quando dagli uffici di Via XX Settembre è partita una richiesta di parere al Consiglio di Stato su una bozza di regolamento che prevede l’introduzione del dipartimento dell’Economia, scorporando alcune competenze del Tesoro.

La Corte, pur esprimendosi a favore, ha però suggerito diverse modifiche ed espresso perplessità rispetto a un’operazione che si limita a scorporare da un dipartimento strutture già esistenti e funzionanti. Probabilmente la ragione per la quale si è deciso di cambiare strada. Nel frattempo, infatti, col dl 44/2023 il governo ha alzato a 6 il numero massimo di dipartimenti previsto per legge ed esaminato in Cdm (il 26 luglio) il relativo regolamento.

Quando sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale, ai 4 dipartimenti attualmente operativi si aggiungerà il dipartimento dell’Economia e quello della Giustizia tributaria. Tale struttura assumerà competenze ora esercitate dal dipartimento delle Finanze, incrementando i costi amministrativi del Mef di circa 2,4 milioni di euro l’anno. Una decisione che va letta alla luce della riforma della giustizia tributaria prevista anche dal Pnrr.

In altri 3 casi le norme adottate nel corso dell’ultimo anno hanno imposto una radicale mutazione della struttura, che comporta la decadenza immediata di tutte le figure di vertice. […] Alla Cultura, per esempio, una volta che il regolamento per istituire 4 dipartimenti al posto delle 12 direzioni generali sarà entrato in vigore, dovranno essere sostituiti la bellezza di 200 dirigenti. […]

Una specie di spoils system fuori tempo massimo, nota Openpolis. Il primo ad aver avviato tale iter è il ministero della Salute che, in prospettiva, sarà articolato in 4 dipartimenti: una contraddizione rispetto alla strategia one health adottata dal ministero stesso, che prevede un approccio integrato tra le diverse discipline. Al Lavoro, invece, si passa da 10 direzioni generali a 3 dipartimenti. Il Deep State al tempo della destra è pronto per scendere in campo.