Politica
Ius soli, Renzi costretto a dire sì. Ma è un boomerang, timore Pd sotto il 20%
Ius soli, la destra (dietra le quinte) spera nel via libera del Parlamento per vincere le elezioni
Si scrive ius soli, si legge ius fregatura. Almeno per Matteo Renzi. L'accelerazione sulla legge che estende la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati rischia di essere un boomerang per il segretario del Partito Democratico. L'ex premier ormai si è esposto troppo e, spinto dalle minoranze interne e dalle varie anime del Pd, Franceschini in testa, ha usato parole nette e inequivocabili: lo ius soli sarà legge entro la fine della legislatura, anche con la fiducia (per abbattere la mole di emendamenti della Lega), e andrà in Aula subito dopo l'ok alla Legge di Bilancio. Sulla stessa linea anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dell'Interno Marco Minniti. Il tutto nella speranza che questa mossa estrema (probabilmente una pia illusione) possa riunire tutto il Centrosinistra alle prossime elezioni.
Ma al di là del rapporto con Articolo 1, in troppi nel Pd hanno chiesto di andare fino in fondo con lo ius soli e questa volta Renzi è stato costretto a rinnegare l'accordo con Alfano, anche perché dopo il voto in Sicilia Alternativa Popolare ormai è quasi irrilevante. Il leader dem quindi, obtorto collo, si fa paladino dei diritti dei figli degli immigrati anche se in cuor suo sa perfettamente che questa mossa può costargli carissimo. Il Pd ha perso quattro punti in un mese, secondo l'ultimo sondaggio Ixè, e ormai anche nelle rilevazioni più ottimistiche al massimo arriva al 25%, sempre dietro il Movimento 5 Stelle e lontanissimo dal Centrodestra unito.
Il timore diffuso tra i parlamentari renziani (e non solo) è che andando al voto a marzo, poche settimane dopo il via libera del Parlamento allo ius soli, il Partito Democratico possa precipitare addirittura sotto quota 20%, stando almeno ai sentiment che gli esperti di flussi elettorali e di sondaggi hanno confidato ai vertici del Nazareno. Non a caso, nonostante le parole di fuoco degli esponenti della Lega e di Fratelli d'Italia (meno di Forza Italia), la destra spera dietro le quinte che lo ius soli diventi legge a ridosso della campagna elettorale. "Sarebbe il miglior regalo da parte del Pd e della sinistra", confessa un deputato leghista. "Facciano pure, così vinciamo alla grande", gli fa eco un big del partito della Meloni. E' proprio il caso di dire che lo ius soli, almeno per Renzi, rischia di essere uno ius fregatura.