Politica

La ragion di Stato non ammette ipocrisie

Minniti conferma che la liberazione di Almasri è stata una operazione voluta dall'Italia per ragion di Stato. Questo è il prezzo del benessere occidentale

di Fabio Massa

La ragion di Stato non ammette ipocrisie

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E così alla fine fu Marco Minniti a dire le parole che già qui dicemmo tanto tempo fa, all'inizio del caso Almasri: si tratta di un'operazione fatta e voluta dall'Italia per quella che viene definita ragion di Stato. Esattamente la stessa che ha portato alla libertà di Cecilia Sala con la liberazione di un terrorista secondo gli Stati Uniti, che su queste cose sono credibili almeno tanto quanto la Corte Internazionale.

Almasri ci serve operativo in Libia. Ci piaccia o no

Almasri ci serve là. Ci serve torturatore. Ci serve violento. Ci serve perché terrorizza sulle coste della Libia. Almeno tanto quanto ci serviva Gheddafi con le sue scandalose amazzoni e le tende, e ci serviva quando sterminava il suo popolo perché teneva ferma una regione altrimenti tumultuosa. Ci serviva come ci servono i dittatori del nord Africa perché il gas da qualche parte dobbiamo portarlo in Italia. Così come serviva Putin alla Germania, e fa niente se ha fatto ammazzare giornalisti ed altri. Gli Stati ammettono e trattano con della gente con la quale sarebbe immorale anche solo scambiarsi un cenno di saluto. Tagliagole, gente senza scrupoli, pazzi guerrafondai. Avviene ovunque e dovunque, ma questo è il prezzo del nostro tenore di vita, della nostra sicurezza, della nostra ricchezza di mondo Occidentale. Possiamo rifiutare, ovviamente. E gioire delle primavere arabe. Ma non possiamo poi lamentarci per le conseguenze. Non possiamo poi avere il lusso o il diritto di alzare il ditino e dire "not in my name", perché intanto i servigi di Almasri, Gheddafi, Al Sisi, Assad eccetera li abbiamo già comprati, e soprattutto li abbiamo già pagati.