Lega, mazzata del Tribunale. Tra le ipotesi anche un nuovo partito. Retroscena
Nessuna guerra con i magistrati. Cosa accade con la sentenza della Procura di Genova
di Alberto Maggi
Calma e gesso. Non appena è arrivata la notizia dal Tribunale del Riesame di Genova, che conferma il sequestro di 49 milioni di euro alla Lega, Salvini e Giorgetti hanno ordinato ai parlamentari e dirigenti leghisti di non lasciarsi andare in commenti pesanti. Nessun attacco alla Magistratura e nessuna guerra, anche per non mettere a rischio il hoverno considerando la vicinanza dei 5 Stelle con i pm. E infatti il primo commento del ministro dell'Interno è stato serafico.
"Sono tranquillo, gli italiani sono con noi". Dal punto di vista legale gli avvocati stanno già lavorando al nuovo probabile ricorso in Cassazione ma, politicamente, la linea di Salvini e Giorgetti è quella di una forza di governo responsabile che tiene i nervi ben saldi. Allo studio escamotage come la creazione di una fondazione vicina alla Lega dove far confluire i fondi provenienti dai parlamentari, dai militanti e dai simpatizzanti.
E, sullo sfondo, visto anche l'appuntamento delle elezioni europee previste per fine maggio del prossimo anno, resta l'ipotesi di un cambio del nome del partito, dopo un congresso lampo e straordinario. Tra le soluzioni, se fosse tecnicamente possibile, si cercherà di mantenere lo storico nome optando per Lega - Salvini premier altrimenti l'altra strada sarebbe quella di Salvini premier, mantenendo però l'Alberto da Giussano nel simbolo.
C'è infine anche il travaglio interno a Forza Italia e in parte a Fratelli d'Italia da valutare. Se ci fossero molte fuoriuscite dagli altri due partiti del Centrodestra si potrebbe pensare a un nuovo soggetto politico sovranista insieme ad altri gruppi come quello di Alemanno e Storace. Per ora, comunque, calma e gesso.
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