Politica

Lega: "No a Ursula-bis, ha fatto solo danni. Che cosa dice il resto del Cdx?"

Di Alberto Maggi

Marco Zanni, europarlamentare della Lega, presidente del gruppo Identità e Democrazia, ad Affaritaliani.it

"Nel 2019 Ursula fu eletta con 383 voti: i voti decisivi arrivarono da M5S, dai polacchi di PiS del gruppo ECR - di cui fa parte FdI - e da Orban, che all’epoca sedeva ancora tra i banchi del PPE. Questi sono i fatti, il resto sono chiacchiere"

 

“La Lega ha sempre detto no a Von der Leyen e lo dice ancora, noi restiamo coerenti con le nostre idee e con le nostre posizioni". Così Marco Zanni, europarlamentare della Lega, presidente del gruppo Identità e Democrazia, intervistato da Affaritaliani.it. "Lo abbiamo ribadito nel corso dell’evento “Winds of Change” di sabato scorso a Roma, organizzato dal partito Identità e Democrazia, e continueremo a ripeterlo durante tutta la campagna elettorale: lavoriamo per un centrodestra unito e coeso anche in Europa, una maggioranza del cambiamento, che rimedi ai disastri fatti da questa Commissione. E ci pare logico che, se siamo tutti d'accordo nel centrodestra su questa necessità di cambiamento, è conseguente dire chiaramente e impegnarsi affinché non sia proprio chi ha firmato questo disastro a poter guidare il cambiamento".

"Gli amici Marine Le Pen e André Ventura lo hanno detto chiaramente, senza giri di parole, qual è il punto chiave delle imminenti elezioni europee 2024, ovvero la riconferma di Ursula Von der Leyen per un secondo mandato alla guida della Commissione europea. La Lega non l’ha votata nel 2019. E spiace ci sia chi, nonostante abbia trascorso molti anni nelle istituzioni europee, oggi faccia un po’ di confusione nelle ricostruzioni: nel 2019 i 28 parlamentari della Lega votarono contro Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, così come tutto il gruppo ID. Lei fu eletta con 383 voti, superando di pochissimo la soglia necessaria di 374: i voti decisivi arrivarono da M5S, dai polacchi di PiS del gruppo ECR - di cui fa parte FdI - e da Orban, che all’epoca sedeva ancora tra i banchi del PPE. Questi sono i fatti, il resto sono chiacchiere", afferma Zanni.

"Non solo non l’abbiamo votata, ma ci siamo opposti con forza a tutti i provvedimenti di questa Commissione contro le imprese, contro i lavoratori, contro le famiglie, per non parlare delle misure liberticide e contro gli agricoltori portate avanti da Bruxelles negli ultimi cinque anni, targati Von der Leyen e Timmermans. Sarebbe assurdo sostenere questa Commissione europea, che ha fatto così tanti danni fino a oggi. Bisogna sgombrare il campo dalle ambiguità, è giusto che i cittadini siano al corrente delle intenzioni di tutte le forze politiche. Questa è la sfida del 2024: da una parte chi desidera la continuità, mantenere le cose come stanno in Ue, tenersi Von der Leyen e soci. Dall’altra ci siamo noi, che vogliamo il cambiamento, dopo anni di disastri. Noi diciamo fin da subito, con coerenza e trasparenza: mai con la sinistra in Ue. Chi altro è pronto a dirlo?”, conclude Zanni.