Lega, stagione congressuale al via. Meno Facebook, ritorno alle origini - Affaritaliani.it

Politica

Lega, stagione congressuale al via. Meno Facebook, ritorno alle origini

Di Alberto Maggi

Altro step della svolta di Salvini: rilanciare base e militanza

Recuperare il rapporto stretto con la base, il territorio, la militanza. E' l'obiettivo della Lega Salvini Premier che, oltre alla nuova segreteria politica annunciata da Matteo Salvini (clicca qui per leggere i probabili nomi del 'politburo' del Carroccio) si prepara ad avviare una lunga stagione congressuale. Quando l'altra sera i massimi dirigenti leghisti hanno fatto il bilancio delle Regionali e delle Amministrative di domenica 20 e lunedì 21, un punto sul quale quasi tutti i colonnelli salviniani hanno messo l'accento è stato quello di ridare la voce alla base, non solo al Nord - storico bacino del movimento fondato da Umberto Bossi - ma anche al Centro-Sud.

Una delle cause individuate per il magro risultato di lista soprattutto in Campania e in Puglia, ma anche nell'ex Padania, è proprio l'organizzazione del partito. Il passaggio dalla Lega Nord alla Lega Salvini Premier ha di fatto portato a commissariamenti ovunque, da Nord a Sud, con responsabili spesso arrivati da altre regioni e che poco conoscono le particolarità dei singoli territori. Qualche esempio? L'abruzzese Luigi D'Eramo è il capo della Lega in Puglia, il bergamasco Daniele Belotti in Toscana e il canturino Nicola Molteni in Campania.

All'epoca fu una scelta necessaria e probabilmente l'unica possibile, visto il pericolo che persone non di fiducia prendessero in mano le redini del partito. E in qualche occasione, come in Toscana, il lavoro è stato ottimo con la candidata leghista al 40% e la seconda posizione nel voto di lista. Ma è giunto il momento della svolta e di tornare a far parlare la base. Ed è così che l'organizzazione del Carroccio, da statuto guidata dal vice-presidente del Senato Roberto Calderoli, si metterà in moto a giorni per organizzare congressi locali - in primo luogo cittadini e provinciali - per eleggere e non più nominare da via Bellerio i vari responsabili leghisti sul territorio.

Non solo nella Lombardia di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti ma dappertutto, dal Piemonte di Riccardo Molinari al Veneto di Luca Zaia, fino al Centro (Claudio Durigon vero numero uno nel Lazio e a Roma) fino alle regioni del Mezzogiorno.

Al momento diverse fonti leghiste assicurano che non c'è nessun processo e nessuna critica al segretario, ma sta per partire - con i congressi e con il 'politburo' - una fase di devoluzione dei poteri decisionali verso il basso. La forza della Lega fin dagli anni novanta è stata quella di rappresentare la gente e il popolo e da lì Salvini e i suoi fedelissimi vogliono ripartire: meno post sui social network e video su Facebook (unico strumento di comunicazione durante il lockdown) e più riunioni in sede per scambiarsi idee e progetti e per preparare al meglio le varie sfide elettorali (e le candidature), prime fra tutte le Comunali del 2021 (al voto Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli).

Sullo sfondo, poi, la possibilità che nella primavera o nell'autunno del prossimo anno si tenga il congresso federale con l'elezione del segretario. E a quel punto vedremo se qualcuno vorrà sfidare Salvini. Ma questa al momento è una storia ancora tutta da scrivere. Sempre se verrà scritta...