Politica
Legge elettorale, depositato il ddl. Su Affaritaliani il testo integrale
Italia Viva dice no al diritto di tribuna
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Legge elettorale: Italia Viva dice no a diritto di tribuna - "Accettiamo come base di partenza per la discussione parlamentare l'impianto di una legge proporzionale corretta da soglia di sbarramento nazionale al 5% ma non condividiamo la norma sul cosiddetto 'diritto di tribuna' perche' potrebbe diventare lo strumento per aggirare il significato e l'utilita' dello strumento della soglia". Cosi' Marco Di Maio, capogruppo di Italia viva in commissione Affari Costituzionali alla Camera, commenta il testo di legge presentato oggi dal presidente della Commissione, Giuseppe Brescia.
Legge Elettorale, Brescia deposita testo: serve confronto trasparente - Il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, ha depositato il testo della proposta di riforma elettorale a Montecitorio e che presto sarà in discussione in commissione. Si tratta di un testo semplice per far partire il dibattito parlamentare da alcuni chiari punti: L’abolizione dei collegi uninominali; un impianto proporzionale; la soglia di sbarramento nazionale al 5%; la previsione di un diritto di tribuna. Si parte, spiega Brescia, "da un metodo diverso rispetto al passato: no a riforme elettorali di fine legislatura condizionate da interessi di parte, sì a un confronto trasparente e sincero con le opposizioni.
Legge elettorale: Brescia, non più riforme a fine legislatura
"La proposta di legge intende avviare una discussione parlamentare sulla riforma della legge elettorale e rappresenta il risultato di un lavoro condotto con un metodo in profonda discontinuità con il passato per due principali ragioni. Innanzitutto, tale proposta viene volutamente depositata in una fase in cui la legislatura è ancora lontana dalla sua scadenza naturale e dalla relativa consultazione elettorale, con l’obiettivo di non condizionare il merito della discussione e l’individuazione di un adeguato sistema elettorale a interessi di parte". Lo sottolinea il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, nella relazione che accompagna il testo di riforma della legge elettorale, depositato oggi.
Il pentastellato ricorda che "il cambiamento delle regole sul finire della legislatura non ha certamente agevolato il grado di consenso politico e ha al contrario innalzato il livello di conflittualità tra le parti sui diversi sistemi fin qui adottati dal legislatore. In quest’ottica - rivendica Brescia - la doverosa ricerca del dialogo costruttivo tra le forze politiche caratterizza il secondo elemento di discontinuità nel metodo. La presente proposta beneficia infatti del confronto non solo tra le forze di maggioranza, ma anche tra le forze di maggioranza e di opposizione promosso dal proponente nel mese di dicembre 2019 in qualità di presidente della commissione Affari Costituzionali. Si è trattato di un confronto trasparente e sincero che ha evidenziato disponibilità e ascolto, seppur con legittime differenze di posizione".
Legge elettorale: Forciniti (M5s) e Fiano (Pd) i relatori
Saranno Francesco Forciniti (M5s) e Emanuele Fiano (Pd) i relatori in commissione Affari costituzionali alla Camera sulla proposta di riforma della legge elettorale, testo elaborato e depositato dal presidente della stessa commissione, Giuseppe Brescia.
Legge elettorale: depositato ddl, ecco il 'Germanicum' - 391 seggi assegnati con metodo proporzionale, con soglia del 5%, con un meccanismo che permette il diritto di tribuna. E' il Germanicum, il sistema elettorale ispirato al modello tedesco, depositato dal presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera Giuseppe Brescia (M5S). La proposta cancella i collegi uninominali del Rosatellum e ne utilizza i 63 collegi proporzionali e le 28 circoscrizioni. Il partito che non supera il 5% nazionale, ma ottiene il quoziente in 3 circoscrizioni in 2 Regioni ottiene seggi.
Dei 400 seggi della futura Camera, 8 spetteranno ai deputati eletti all'Estero (nelle circoscrizioni Estere con metodo proporzionale), un seggio va all'eletto in Valle d'Aosta in un collegio uninominale. I restanti 391 seggi sono distribuiti proporzionalmente tra i partiti che superano lo sbarramento del 5%. I 63 collegi plurinominali del Rosatellum servivano per eleggere 386 deputati, quindi funzionano anche per la nuova Camera formato "mignon". Stesso metodo per assegnare i 200 seggi del nuovo Senato: quattro vanno ai senatori eletti all'estero, uno alla Val d'Aosta e i restanti 195 sono distribuiti ai partiti che nel resto d'Italia superano il 5%. Anche il diritto di tribuna si ispira al modello tedesco anche se il sistema di assegnazione e' diverso, dato che in Germania esistono collegi uninominali e il numero dei Parlamentari e' variabile e non fisso come in Italia. Il testo depositato da Brescia non affronta il tema delle preferenze. Sul piano della tecnica legislativa e' una "novellazione" del Rosatellum, cioe' interviene chirurgicamente su quel testo che prevede i listini bloccati, che non vengono modificati nel ddl proposto da Brescia. L'accordo di maggioranza e' che il tema listini/preferenze e' demandato al successivo confronto.