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Politica
Legge elettorale, Lega: decreto unica soluzione. Intervista a Giorgetti

Oggi Salvini ha detto che in 15-20 giorni si può fare un ritocco alla legge elettorale in Parlamento e poi votare. Che cosa è cambiato nella strategia della Lega rispetto allo slogan 'votiamo subito' con il quale avete commentato la sentenza della Corte?
"Non è cambiato assolutamente nulla. Nel senso che noi diciamo al voto al voto e siamo pronti anche domani mattina: dalla prima data utile che è il 23 aprile all'11 giugno che è l'ultima si vada alle urne. La verità è che se si vuole modificare la legge elettorale l'unica garanzia che si possa votare è quella di un decreto legge che il governo può fare introducendo dei limitati ritocchi. Ma se non lo fa e se si cominciano a imbastire delle discussioni nelle Commissioni con le audizioni e tutto il resto non si finisce più, si va all'anno prossimo e saluti a tutti".

Ma perché voi volete votare con questa legge uscita dalla Consulta con la quale è impossibile che possiate andare al governo?
"E chi l'ha detto che non ci farà mai andare al governo? Non è la legge elettorale ma sono gli elettori che decidono".

Raggiungere il 40% per avere il premio di maggioranza non un po' ambizioso...?
"Il 40% è difficile ma chi l'avrebbe detto che Trump avrebbe vinto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America solo un anno fa?".

Ma il fatto che questa legge non consente le coalizioni vi obbliga a fare un listone unico con Fratelli d'Italia e Forza Italia. Come farete?
"Le coalizioni al Senato ci sono, tanto per chiarire. Poi è evidente che prima di fare delle coalizioni numeriche per vincere, noi siamo disponibili a fare coalizioni su un programma chiaro con punti precisi e forti. Tutto il resto non ci interessa. Di fare coalizioni tanto per vincere e litigare il giorno dopo come hanno fatto tutti, Renzi compreso, non ci interessa affatto".

Il timore non è che questa sia una legge perfetta per fare l'inciucio Renzi-Berlusconi dopo il voto?
"Gli inciuci riguardano Renzi, Berlusconi e quelli che li teorizzano. Noi dobbiamo semplicemente presentarci con le nostre idee, ed eventualmente con chi le condivide, e chiedere agli elettori di votarci. Se ci daranno forza le porteremo avanti, se non ce la daranno faremo opposizione. Tutto il resto sono formule della vecchia politica".

Ma trovere un accordo con Forza Italia? Lei è sempre l'uomo del dialogo nei vertici con Berlusconi mentre Matteo Salvini è più tranchant. Come finirà?
"Con Forza Italia, come con tutti gli altri, l'accordo si può trovare su un programma condiviso. Mettendo però in chiaro che ci sono questioni come l'Europa, l'euro e l'immigrazione che, come è di moda dire adesso, sono principi non negoziabili. Noi teniamo una posizione politica a nostro avviso largamente condivisa dal popolo ma che non ha dignità nel Palazzo. E quindi faremo gli accordi con ci sta su questi punti. Se però l'unica logica è quella del potere per il potere, piuttosto che la volontà di avere la poltrona di presidente del Parlamento europeo (Tajani, ndr), e per questo cedere sui principi...allora vuol dire che, giustamente, ognungo vada per la sua strada".

Beh, Berlusconi ha addirittura affermato che è rimasto deluso per il mancato sostegno della Lega ad Antonio Tajani...
"E allora Salvini potrebbe dire che è rimasto deluso perché Berlusconi ha preso i voti di tutti quelli che al Parlamento europeo portano avanti politiche contro gli interessi degli italiani. Ma non è questo il punto. Il tema è: per il futuro ci siamo resi conto di quello che sta succedendo in questo Paese sì o no? L'Italia perde sovranità economica e non ha nemmeno più il senso di quello che significa cittadinanza. Se si ha prsente ciò, la risposta politica è chiara, altrimenti si fanno delle cose per piccole fette di potere e tra l'altro di durata limitata. Cose che non interessano alla Lega".

E' possibile un accordo di governo, dopo le elezioni, tra la Lega e il Movimento 5 Stelle?
"Secondo lei, i 5 Stelle hanno le nostre idee sull'immigrazione, ad esempio? Basta rispondere a questo quesito per avere la risposta alla sua domanda".

Però Grillo dicendo bene Trump e Putin si sposta su posizioni vicine a quelle di Salvini, no?
"C'è la politica del dire e la politica del fare. E la politica del fare è quella che portiamo avanti nelle Regioni e nei Comuni che amministriamo. Mi sembra che i 5 Stelle non facciano altrettanto laddove possono governare".

Ovviamente Matteo Salvini sarà il vostro candidato premier...
"Ovviamente".
 

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