Politica

Leo, il fiscalista milionario. Chi è l'uomo del Redditometro

di Redazione

Il passato e presente politico del vice-ministro dell'Economia. Ma non solo

Maurizio Leo, il ritratto del fiscalista milionario dietro il Redditometro

Avvocato, tributarista, professore, vice-ministro… Difficile pensare che un uomo con così tante cariche possa scivolare su una "buccia di banana" come il Redditometro. Braccio destro del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e uomo fidato che la premier Giorgia Meloni ascolta sui temi economici, è, a sorpresa, il membro del governo con il reddito più alto, pari a oltre 2 milioni e 780 mila euro. Ma l’uomo “forte” del Mef, tra ieri e oggi, ha visto cambiare la considerazione nei suoi confronti da parte dei colleghi di Palazzo Chigi dopo la “tirata d’orecchie” della sua Presidente.

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Sì, perché Leo, entrato come autore del programma di Fratelli d’Italia in materia fiscale, con l'niziativa sul Redditometro ha letteralmente spaccato la maggioranza, portando nuove tensioni in un contesto che già non godeva di estrema serenità.

Ma prima di ricostruire il suo passato e presente politico tra i palazzi del Potere, è interessante ricordare anche la sua passione per il business. Fattore, questo, che in alcuni casi potrebbe odorare di conflitto di interessi, ma che il vice-ministro è sempre riuscito a contenere.

Come riporta Repubblica, in queste settimane, molti studi di commercialisti hanno ricevuto una mail di presentazione da parte dell'editore Giuffrè Francis Lefebvre riguardante il volume "Le imposte sui redditi nel testo unico", a cura di Maurizio Leo.

Nel dettaglio, si tratta di due tomi disponibili a partire da giugno, e viene offerto uno sconto speciale: anziché 225 euro, il prezzo è di 213 euro. Leo, per stare tranquillo, aveva consultato l'Autorità garante della concorrenza e del mercato riguardo a eventuali conflitti di interesse, ottenendo un parere favorevole per la natura episodica e occasionale del lavoro.

Leo ha suscitato l'interesse come divulgatore anticipando, di fatto, nel volume una riforma fiscale non ancora ufficializzata, incluso un decreto sulle operazioni straordinarie.

Di fatto, cinque dei dieci collaboratori dell'opera fanno parte del comitato tecnico per l'attuazione della stessa riforma tributaria, istituito tramite un decreto firmato da Leo stesso. È importante notare che fino ad aprile Leo manteneva quote della società Progetto fisco, coinvolgendo anche la famiglia. Tuttavia, quando il caso è stato sollevato da Repubblica, fonti vicine al viceministro hanno dichiarato che la società non è più operativa e che si sta valutando un cambiamento dell'oggetto sociale. Pur avendo cambiato nome in Progetto impresa, l'attività della società continua a concentrarsi, però, su temi fiscali.

Ma torniamo alla politica. Simpatizzante del Movimento sociale italiano, è stato molto vicino al fondatore di Alleanza nazionale Gianfranco Fini. Anni dopo, alle elezioni politiche del 2006 viene ricandidato alla Camera, tra le liste di AN nella circoscrizione Piemonte 1 in quarta posizione, venendo rieletto deputato.

Nel corso della XV legislatura è stato componente e capogruppo di AN nella 6ª Commissione Finanze, oltreché membro della commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria.

Alle elezioni politiche del 2008 viene ricandidato alla Camera, tra le liste del Popolo della Libertà nella medesima circoscrizione, venendo rieletto deputato per la terza volta. Nella XVI legislatura della Repubblica è stato presidente della commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria, componente della 6ª Commissione Finanze e della 5ª Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione in sostituzione del sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano. Resta a Montecitorio fino al 2013 ed è qui che aderisce a Fratelli d'Italia.

Nel 2018 è eletto dalla Camera componente laico del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa e il 3 agosto è eletto vicepresidente fino al settembre 2019.

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Successivamente, Leo tenta il colpaccio e decide di candidarsi alle elezioni politiche suppletive di quell'anno nel collegio uninominale Lazio 1 - 01 (Roma Centro), sostenuto da Lega, Forza Italia, Unione di Centro e Fratelli d'Italia in un'unica lista, ma viene sconfitto dal candidato del centro-sinistra, Roberto Gualtieri, attuale sindaco di Roma. 

Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene ricandidato alla Camera, come capolista di Fratelli d'Italia nel collegio plurinominale Sicilia 2 - 01, venendo rieletto nuovamente come deputato. Con la vittoria del centro-destra alle politiche del 2022 e la seguente nascita del governo presieduto da Giorgia Meloni, il 31 ottobre 2022 viene indicato dal Consiglio dei Ministri come viceministro dell'economia e delle finanze nel governo Meloni, entrando in carica dal 2 novembre e affiancando il ministro Giancarlo Giorgetti, ottenendo poi la delega al dipartimento delle finanze.

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