Politica

Licenziamenti, Salvini supera Letta a sinistra: "Possibile proroga del blocco"

La proposta del segretario della Lega al leader del Pd

"E' lo spirito con cui io sono entrato nel governo Draghi. Probabilmente ha capito che andare avanti a insultare la Lega quotidianamente non è quello che serve all'Italia. Se la finiamo con Ius soli e felpe pro sbarchi, potremo dedicarci, anzichè al litigio, al grande problema di questo momento: il lavoro". Lo ha detto, in un'intervista al Corriere della Sera, il leader della Lega, Matteo Salvini, in merito alle parole del segretario del Pd Enrico Letta: "Ho trovato un volto vero in Salvini. Con lui ho rapporti franchi, sappiamo che rappresentiamo due Italie diverse ma tutti e due sappiamo che abbiamo una grande responsabilità".

Sui temi di confronto con il segretario del Pd, Salvini spiega: "Per esempio, sulla possibilità di prorogare il blocco dei licenziamenti. Noi siamo convinti che si possa fare". "Io incontro domani - ha aggiunto il leader della Lega - il presidente di Confindustria e peraltro gli imprenditori li sento quotidianamente. Loro chiedono di poter tornare a lavorare a parità di condizioni con una concorrenza spesso straniera. Se lo Stato aiuta i lavoratori prolungando le casse integrazione e mette finalmente regole al commercio online e fa pagare le tasse ad Amazon, Google, e a tutte le altre multinazionali, credo che la possibilità di evitare i licenziamenti ci sia. In questi giorni ho sentito cose da matti". 

"Ho fatto un incontro con i lavoratori dello spettacolo. A lei pare normale che durante il Covid si siano dati milioni di euro a giganti come Disney o Warner? Milioni. A multinazionali miliardarie. Io credo che Draghi potrebbe intestarsi un provvedimento che metta regole piu' certe sulla concorrenza, avrebbe la forza per farlo anche con l'Europa. Sarebbe bello se l'Italia fosse il paese che corregge la rotta di un'Europa fin qui forte con i deboli e debole con i forti", spiega il leader della Lega.

Poi in merito alla politica europea sottolinea: "Nella Ue i gruppi del cosiddetto centrodestra sono divisi in tre. Mettendo insieme le migliori energie, possiamo diventare molto piu' forti. In caso contrario, continueranno a decidere i socialisti. E lo stesso vale in Italia. Non penso a partiti unici o forzature. Pero', in Parlamento nasce un gruppetto alla settimana. Non e' utile".