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Politica
M5s: Grillo, Di Maio fa politica per lavoro, e' diventato una "cartelletta"

M5s: Grillo, Di Maio fa politica per lavoro, e' diventato una "cartelletta"

"C'e' gente che fa questo lavoro, entra in politica per diventare poi una cartelletta: Gigino 'a cartelletta' ora aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato. Ed ha chiamato decine e decine di cartellette che aspettano, insieme a lui, di essere archiviate a loro volta in qualche ministero", ha detto il fondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo. In un video pubblicato sul proprio blog fa riferimento a Luigi Di Maio. Quanto alle defezioni nel Movimento, "sono provocate dalla legge sui due mandati", voluta proprio dal fondatore.

M5s: Grillo, rischiavamo di diventare vecchi come 'loro'

M5s: Toninelli, bene Grillo su mandati, via le "zavorre"

"Benissimo Beppe Grillo che blinda la regola dei due mandati. Alla politica fatta solo per soldi e potere, noi contrapponiamo la politica come missione. Ora avanti a testa alta e se qualche altra 'zavorra' si staccherà dal M5S vorrà dire che riusciremo a volare ancora più alti". Così twitta Danilo Toninelli, senatore del Movimento 5 Stelle.

Parte 'alto', come d'abitudine. Una battuta sugli spazi cosmici e le dinamiche celesti, applicata subito allo stato di salute delle sue, di stelle, quelle che stano conoscendo una fase che somiglia molto a un Big Bang. E pero', Beppe Grillo coglie il buono da questa fase e richiama tutti alle origini, alla ragion d'essere di un Movimento che "non so se c'e' o no, se e' disintregato o quantico, ma so che non mi ha sconcertato Draghi ma la visione vecchia di quel Parlamento li'". Un orgoglio di bandiera che separa anche il campo, chi da una parte e chi dall'altra. "Li' - dice ancora il cofondatore M5s nel suo video per il serrate i ranghi in vista delle elezioni - c'e' gente da 30, 40 anni. E - ammonisce - cominciavamo anche noi a essere dentro quella visione, e siamo il gruppo piu' giovane li' dentro". "Quel Parlamento li' - e' la rasoiata di Grillo - non lo merita nessuno, neanche l'ultimo degli italiani figurati Draghi"

M5s: torna Grillo, benedice linea dura e tetto mandati

Abbronzato, con il frinire delle cicale sullo sfondo, parla da quello che si direbbe il patio di una casa al mare, e il tono e' rilassato come la location suggerisce. Ma quello che Beppe Grillo affida a un breve video sul suo Blog e' l'endorsement alla linea dura e pura di M5s, quando si e' ormai alle prime battute della campagna elettorale. Dopo giorni di riflessioni 'alte' sui temi della sostenibilita', il cofondatore del Movimento plana sulla contesa politica del momento e rispolvera le radici del suo impegno in politica. Un richiamo ai valori fondanti, non a caso con un riferimento a Gianroberto Casaleggio. Ma anche un'indicazione di marcia per la campagna elettorale: "Non ci siamo riusciti - recrimina guardando alle aspirazioni della 'discesa in campo' - e mi sento colpevole anche io, ma abbiamo di fronte - e' la nuova 'chiamata alle armi che arriva da Grillo - qualcosa di straordinario. Sono tutti contro di noi. Tutti, tutto l'arco costituzionale. Anche fisicamente, spostano lo sguardo o addirittura la direzione in cui camminano quando ti vedono, come se fossimo degli appestati. Anche i bulli della stampa e della tv. Benissimo, se il sistema reagisce cosi' - tira le somme l'Elevato, come per scherzo ama definirsi - vuol dire che abbiamo ragione". E dunque, avanti cosi'. A cominciare dal limite dei due mandati he rappresenta "la nostra luce nella tenebra"

Crisi: dal banchiere al ragioniere, Grillo 'saluta' Draghi

"Ho un cuore che pulsa... Altro che il cuore dei banchieri... Io ho un cuore da ragioniere". E cosi' anche Beppe Grillo interviene sulla battuta messa in campo nei giorni scorsi da Mario Draghi. Il presidente del Consiglio, come si ricordera', aveva ironizzato sull'empatia dei banchieri centrali raccontando ai corrispondenti della stampa estera in Italia la barzelletta del trapianto di cuore - con il destinatario che preferisce a quello di un giovane atletico il cuore di un 80enne banchiere centrale, perche' "mai usato" - chiudendo poi il cerchio in Aula alla Camera, all'annuncio della salita al Colle per le dimissioni, confessando, di fronte all'omaggio dei suoi ministri e dell'Emiciclo, che "anche il cuore dei banchieri viene usato". Oggi arriva il Garante M5s a ricollegarsi a quel precedente, con il gusto di rivendicare il proprio titolo di studio, ragioniere appunto. Ed e' proprio "Un Cuore da Ragioniere" il titolo scelto per il videomessaggio con cui Grillo serra i ranghi M5s e prende le distanze dal Palazzo e dai transfughi, richiamandosi alle ragioni fondanti del Movimento.

Grillo: “Ci trattano da appestati, se sistema reagisce così significa che abbiamo ragione”

Grillo: “Parlamento vecchio, non se lo merita Draghi né l’ultimo degli italiani”

“Il Movimento c’è o non c’è, non so se è disintegrato o quantico. Nel Parlamento non era Draghi che mi sconcertava, ma la visione vecchia di gente che è lì da 30-40 anni, iniziamo ad essere anche noi in quella visione pur essendo il Movimento più giovane. Quel Parlamento lì non se lo merita Draghi né l’ultimo degli italiani”, spiega Beppe Grillo in un video messaggio pubblicato sul proprio canale Youtube.

M5s: tetto mandati, proporzionale. I paletti di Grillo

"I nostri due mandati sono la nostra luce. Magari tra 15 giorni siamo morti, ma sono la luce nella tenebra, l'antibiotico, il senso di un 'servizio civile'". Beppe Grillo rompe ufficialmente il silenzio e si schiera per la linea dura. Nessun accenno ai vertici M5s, almeno nel video che arriva via Blog e social. Il Garante M5s avoca a se', almeno per oggi, il compito di dare la linea e richiamare tutti ai valori fondanti della sua 'discesa in campo'. Anzi, una citazione personale - in positivo, perche' l'altra, quella per Luigi Di Maio e' volta a ironizzare su chi ha laciato il Movimento - in effetti c'e', ma ha un significato altrettanto evocativo. Si parla di limite dei mandati elettivi, e Grillo tiene a ricordare che "io e Casaleggio - e' lui, l'altro cofondatore ad avere l'onore della citazione - quando abbiamo fatto le regole non le abbiamo fatte per mettereci noi in gioco, per avere dei titoli, degli incarichi, l'esperienza, tre quattro, cinue mandati e allora andiamo avanti... Ma le abbiamo fatte - incalza - perche' ci vuole un'interpretazione della politica in un altro modo". "Questi sconvolgimenti nel nostro Movimento, sparizioni e defezioni da una parte all'altra derivano da una legge innaturale, contro l'animo umano. C'e' gente che entra in politica per diventare una cartelletta: 'Giggino 'a cartelletta' adesso e' di la' che aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato e ha chiamato decine di cartellette che insieme a lui aspettano a loro volta di essera archiviate in un ministero", e' la stoccata di Grillo. "Se dobbiamo morire - e' il senso identitario del videomessaggio - non vorrei morire come una cartelletta ma nel senso di dire che noi siamo questi, questa dei due mandati deve diventare una legge di Stato. L'Italia si merita una legge dei due mandati, che vieti i cambi di casacca, una legge elettorale proporzionale con lo sbarramento, la sfiducia costruttiva". "Non siamo riusciti a farlo - ragiona Grillo - e mi sento colpevole anche io, pero'... pero' abbiamo di fronte qualcosa di straordinario". Perche', avverte ancora, "se perdiamo questo modo di interpretazione della politica abbiamo perso il baricentro dove possiamo collocarci".

Grillo: “Regola due mandati è luce nella tenebra, ci vuole interpretazione politica diversa”

“Possiamo essere morti tra 15 giorni ma so che i nostri due mandati sono la nostra luce nella tenebra. Sono l’interpretazione della politica in un altro modo, un antibiotico dove interpreti la politica come un servizio civile. Queste regole le abbiamo fatte non per avere incarichi o tanti mandati, ma perché ci vuole interpretazione politica in altro modo”, dice Beppe Grillo in un video messaggio pubblicato sul proprio canale Youtube.

Di Battista: se mi candido? Ne riparliamo quando torno

"Vi ringrazio, perche' in tanti mi state scrivendo di ributtarmi nella mischia. Come sempre cerco di essere molto sincero, il che per qualcuno e' la mia debolezza anche se io penso che sia la mia forza, ma io non sono disposto a tutto pur di tornare in Parlamento". Alessandro Di Battista non chiude del tutto la porta a un suo eventuale ritorno in Parlamento - magari anche al Senato visto che, ricorda, "ho passato i 40 anni" - ma rimanda al suo ritorno in Italia dal suo reportage in Russia, e a "patti chiari". L'ex deputato M5s torna a mettere all'indice, in un video diffuso sui social, "il peccato originale della politica, quello di intenderla come una professione" mentre "per me invece e' un servizio a tempo limitato, ergo - sottolinea con il tono della voce - io non sono disposto a prendere anche tanti soldi e privilegi per rinunciare alla liberta', a determinate idee e alla mia totale indipendenza". "Vedro' quello che succede, finiro' il mio lavoro, perche' io - e anche qui calca con la voce - io lavoro, tornero' in Italia e vedro' che succede. Anche perche' - spiega - molte delle cose che vengono dette ora, a caldo, perche' tutti sono rimasti scottati dallo sbocco della crisi nelle elezioni anicipate, nei prossimi giorni saranno dissttese o rimodulate" "Mi prendo ancora del tempo - conferma Di Battista - per le mie battaglie fuori dalle istituzioni. Esiste vita anche fuori dei Palazzi, per questo tengo l'asticella molto alta e patti chiari per un'amicizia lunga. So di avere un potere contrattuale che mi sono guadagnato anche con delle rinunce".

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