Politica
M5s, il reggente Crimi dice basta. Scatta l'anarchia tra i grillini in crisi

Non presiederà l'autoconvocata assemblea dei gruppi. Sarà un tutti contro tutti a decidere la linea del Movimento
M5s, il reggente Crimi dice basta. Scatta l'anarchia tra i grillini in crisi
Il M5s è ormai in autogestione. Il reggente Vito Crimi, infatti, ha deciso di fare un passo indietro e non sarà presente all'assamblea dei gruppi. "Io non ho convocato alcuna riunione, alcuna congiunta", dice dopo una giornata trascorsa a cercare di capire cosa fare. «I capigruppo - si legge su Repubblica - inizialmente avevano indetto le loro assemblee, poi hanno deciso di farle insieme, ma io non c’entro». Saranno i capigruppo a guidare la discussione e a comunicarne gli esiti a Crimi, che lunedì incontrerà anche una delegazione degli eletti nelle Regioni e nei Comuni (furiosi per non essere stati ancora interpellati).
L’autogestione delle assemblee - prosegue Repubblica - è solo l’ultima uscita di un Movimento fuori controllo. In cui a guidare, di fatto, torna Luigi Di Maio, che lancia il modello Pomigliano — l’alleanza con il Pd nei Comuni — per le grandi città. E non ostacolerebbe neanche la pazza idea del Pd, candidare Roberto Fico come sindaco di Napoli in coalizione — si vota la prossima primavera — facendo sì che la presidenza della Camera vada a uno dei dem.
In un gruppo parlamentare che contava 333 persone tra Camera e Senato, è ridotto ora a 293 e — stando ai calcoli che si fanno nelle riunioni riservate — non spera in più di 90-100 seggi alle prossime politiche. Così non sono in gioco tanto e solo le idee, quanto i destini personali. A partire da quelli di chi è al secondo mandato e quindi, a regole vigenti, in Parlamento non potrebbe tornare.