Politica
M5s, Spadafora attacca Conte: "Scelte che disorientano. Andiamo sotto il 10%"
L'ex ministro: "Dal finanziamento pubblico alla riabilitazione della figura di Berlusconi, il nostro elettorato rischia di non capire più la linea politica"
M5s, Spadafora vuole Draghi a Palazzo Chigi: "Niente Quirinale"
Nel M5s continua la guerra interna in vista dell'appuntamento cruciale di fine gennaio, l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. All'interno del Movimento non sembra esserci una linea politica sul tema ampiamente condivisa. La riprova arriva dall'ennesimo attacco diretto dell'ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora al suo leader, Giuseppe Conte. "Così - spiega Spadafora al Corriere della Sera - rischiamo di scendere sotto il 10% se non torniamo ad una azione politica incisiva. Penso che le sue prime scelte, come accedere al finanziamento pubblico, riabilitare la figura di Berlusconi, astenerci al Senato su Renzi e Cesaro, rimettere in discussione i due importanti referendum su eutanasia e cannabis, abbiano disorientato non poco il nostro elettorato. Al momento, se ci fossero elezioni anticipate, non sappiamo nemmeno chi sarà a prendere le decisioni, visto che il Consiglio nazionale, non è stato ancora formalizzato. E sono passati 5 mesi dall'approvazione dello statuto".
Spadafora ha le idee chiare sul ruolo politico del futuro del premier Draghi. "Onestamente - prosegue l'ex ministro al Corriere - mi ha molto colpito quella conferenza stampa: temo che lo abbia allontanato piuttosto che avvicinarlo al Quirinale. Oltre ad essere inedita, la palese autocandidatura ha dimostrato poca sensibilità politica e una percezione distorta del rapporto con il Parlamento, testimoniata anche dalla gestione della legge di Bilancio, cose che hanno raffreddato anche gli entusiasti. Respingo con forza l’idea che o si elegge Draghi o non c’è un’alternativa. In politica c’è sempre un’alternativa, ed è la politica stessa a doverla generare. Continuo a pensare invece che la storia e lo standing internazionale del presidente Draghi siano un valore per la guida del governo, soprattutto in un momento in cui la pandemia non è superata e la gestione del Pnrr solamente agli inizi".
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