Politica
M5s, trema il governo. Casaleggio-Dibba, 15 senatori dissidenti e sarà crisi
Ormai è guerra aperta tra i grillini, può succedere di tutto, verso la resa dei conti. Asse tra il capo della piattaforma Rousseau e il dissidente Di Battista
M5s, trema il governo. Casaleggio-Dibba, 15 senatori dissidenti e sarà crisi
Il M5s è una polveriera. Davide Casaleggio tira dritto, vuole decidere per tutti la linea politica, attraverso la minaccia sul blog di togliere la piattaforma Rousseau e il voto diretto: "Basta supporto se diventa un partito". I big, Di Maio in testa, temono per il no al terzo mandato e sono sul piede di guerra. Le truppe - si legge sul Corriere della Sera - ormai si stanno schierando. I governisti accusano: «Con questo post Casaleggio ha mostrato che lui si considera il padrone del Movimento». Alessandro Di Battista invece lo appoggia: «Sottoscrivo ogni sua parola — dice al Corriere —. Sono legatissimo a Davide proprio perché Davide custodisce il progetto di Gianroberto".
Il nodo ora è capire la strategia dello scontro e il peso delle truppe. Già, perché basterebbe l’uscita dal gruppo parlamentare di 15-20 senatori per far vacillare pesantemente l’esecutivo al Senato e rendere molto più debole la posizione dei governisti pentastellati. Ma non c’è solo il livello parlamentare ad animare il duello. Adesso che anche Grillo ha voltato le spalle a Casaleggio: "La politica si fa senza soldi", il caos è totale.
Lo scontro tra i vertici del M5s e Davide Casaleggio si inasprisce verso ora di cena, quando, dopo il post pubblicato sul Blog delle Stelle, il Comitato di Garanzia del Movimento (formato da Vito Crimi, Giancarlo Cancelleri e Roberta Lombardi) lo ha messo in mora e diffidato da utilizzare il sito "per veicolare suoi messaggi personali non condivisi con gli organi" del M5s. Il tutti contro tutti è ufficialmente iniziato.
La smentita dallo staff di Di Maio
Smentiamo quanto riportato questa mattina dal Corriere della Sera nel pezzo 'Ora il duello può spostarsi in aula...'. Il ministro Di Maio non ha mai tentato un 'blitz sul terzo mandato per gli eletti' come strumentalmente scritto dal giornalista. Le ricostruzioni sono false e prive di fondamento".