Politica

Autonomia, Marcato (Lega): "Italia Paese irriformabile. In Veneto sta tornando la voglia di libertà e di Padania"

Di Alberto Maggi

"FdI e FI buttano al solito la palla in tribuna". Intervista

"In Veneto si comincia a percepire qualche rigurgito padanista, di fronte allo stato che non vuole e non sa cambiare nulla sta tornando la voglia di Padania"


"Francamente sono stupito, anche se ho sempre pensato che questo Paese sia irriformabile e che abbia la resistenza ai cambiamenti più forte in tutta Europa". Con queste parole l'assessore leghista allo Sviluppo economico della Regione Veneto, Roberto Marcato, intervistato da Affaritaliani.it, commenta le motivazioni della Consulta sulla parziale bocciatura dell'autonomia regionale differenziata e le dichiarazioni di esponenti di primissimo piano di Fratelli d'Italia e Forza Italia che hanno affermato che ci vorranno diversi mesi per sistemare, se non riscrivere, la Legge Calderoli in Parlamento.

"Qualcuno si ricorda di una riforma importante fatta in Italia nel campo ad esempio del lavoro o della giustizia? Nulla, solo ritocchi e aggiustamenti. Guardiamo i programmi elettorali dove ci sono scritte da anni grandi riforme, ma nessuna portata a termine. E' mai stata fatta una spending review seria? Il costo della burocrazia della Pubblica Amministrazione inefficiente è di 47 miliardi l'anno, dato della Cgia di Mestre, e nessuno ha mai fatto seriamente nulla. I compagni di viaggio dicono che ci vogliono mesi per sistemare l'autonomia? Bravi, buttiamo al solito la palla in tribuna. In Italia non si riforma nemmeno la pro loco, poveri noi".

Secondo Marcato si tratta di "un colpo durissimo alla volontà del popolo veneto. Aspettiamo da troppi anni l'autonomia e si percepisce tra la gente un forte senso di ingiustizia e di mancanza di rispetto da parte dello stato centralista. Non vorrei che si tornasse agli Anni '80 quando Roma e lo stato centrale erano visti come nemici dei veneti. Abbiamo portato avanti il dialogo ma ora siamo tornati indietro di decenni. Se almeno il centralismo funzionasse, non piace, ma ci porterebbe con le ricchezze che abbiamo una crescita del 4, 5 o 6% all'anno di Pil e invece arranchiamo sempre allo zero virgola".

L'assessore leghista aggiunge: "In Veneto si comincia a percepire qualche rigurgito padanista, di fronte allo stato che non vuole e non sa cambiare nulla sta tornando la voglia di Padania. Uno stato che non ascolta nessuno e che ci vuole tutti livellati e uguali ma io sono entrato in Lega proprio perché era il movimento detonatore delle diversità territoriali che vanno valorizzate e non schiacciate come continua a fare lo stato italiano. Tutti in Veneto, seppur con sfumature diverse, vogliono l'autonomia, dalla destra alla sinistra passando per i sindacati e le associazioni di categoria. Ma i partiti non ascoltano più il popolo e così andrà a votare il 10%. A Roma stanno rubando il futuro di un'intera generazione e qualcuno dovrà prendersi questa responsabilità perché qui da noi torna la voglia di libertà e di Padania di fronte a quello che sta accadendo nei palazzi del potere romano", conclude Marcato.

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