Il presidente della Commissione Europea apre la campagna per le elezioni
Ma l’austerità voluta dai tedeschi non ha aiutato la crescita
‘Dopo venti anni di storia e sessanta anni di ricchezza non abbiamo bisogno di creare un’altra Europa’ ha affermato Mario Centeno, presidente di Eurogruppo, intervistato dalla stampa spagnola.
E con queste dichiarazioni il professore portoghese dell’Algarve ha aperto ufficialmente la campagna elettorale in vista delle delicate elezioni europee di maggio.
Non serve una nuova Europa. Aperta la campagna per le elezioni europee
A proposito di una imminente recessione paventata da molti esperti finanziari Centeno ha sostenuto che ‘non siamo in grado di sapere quando verrà, ma ora siamo in una situazione molto differente rispetto alla precedente crisi. E questo grazie alle riforme fatte che hanno permesso una crescita continua ( ben 22 trimestri consecutivi) garantendo ben 9 milioni di posti di lavoro‘.
Nonostante questo però gli euroscettici sembrano essere sempre più forti, dai gilet gialli francesi, al Governo gialloverde italiano per finire con i paesi di Visegrad con la loro politica di chiusura sui migranti.
Molti attribuiscono tali responsabilità alle politiche di forte austerità volute dalla troika.
E su questo tema Centeno non ha potuto che portare avanti una difesa d’ufficio sostenendo che ‘i vantaggi sono stati più degli svantaggi e che la buona crescita europea che, nel 2017 è stata per tutti i paesi dell’Unione superiore al 1,5%, è nata proprio dai programmi dolorosi e delle riforme di stretta austerità. Programmi dolorosi che adesso pagano il loro costo politico’.
Non serve una nuova Europa. La politica di austerità è risultata dannosa
Certo perché Il Presidente europeo è sembrato non voler considerare che molti paesi, Grecia Italia, Spagna ad esempio hanno dovuto sacrificare, in nome del rigore tedesco e del finto rigore francese, la qualità della vita di molti cittadini costretti ad una pressione fiscale enorme e a livelli di disoccupazione mai visti. Tutto questo per garantire ai tedeschi un surplus commerciale fortissimo e ai francesi una libertà di manovra sui conti vietata a molti altri paesi.
E i risultati di questo modus operandi non eguale per tutti si è fatto ora sempre più evidente.
Su questo Centeno si è dichiarato convinto che ’occorre dare tempo alle riforme e che la fretta fa commettere errori e dà sostegno ai populismi. L’Europa ha delle mancanze soprattutto sulle politiche fiscali e sui temi delle diseguaglianze ma, rispetto agli Stati Uniti, ha migliori fondamentali riguardo alla tecnologia, alla stabilità e all’educazione. Quindi non dobbiamo pensare che serva creare una nuova Europa’.
Centeno è sembrato essere fiducioso sui risultati delle prossime elezioni ma pare aver dimenticato come i Paesi europei siano uniti al momento solo da una moneta e non da una convinzione reale. Basta vedere come l’Italia sia stata trattata e lasciata sola sul tema dei migranti, o nell’ultima manovra economica.
Grandi strette di mano nelle riunioni europee e poi dichiarazioni di fuoco due ore dopo.
Certo che l’alternativa all’Europa sembra essere peggiore del male, e la Brexit ne è la conferma concreta.
Ora più che mai occorre mettere in atto politiche di crescita che liberino energie così come, in America, la politica coraggiosa di Trump ha fatto e i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti.
Avranno il tempo l’Europa e i suoi burocrati di dare segnali forti in questa direzione prima che i cittadini europei si rivolgano alle sirene sovraniste?
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