Politica

Resca (Confimprese): meno tasse per le aziende, non solo Imu e Tasi


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Mario Resca, manager di lungo corso (sia nel settore pubblico sia in quello privato), presidente di Confimprese, oltre che di Giordano Vini, in una video-intervista ad Affaritaliani.it analizza la situazione politico-economica dell'Italia e non solo.

Disoccupazione in calo a luglio e Pil del primo semestre 2015 rivisto al rialzo. L'Italia è finalmente uscita dalla crisi? "Ce lo auguriamo tutti di essere finalmente in una fase di uscita dalla crisi", afferma l'ex numero uno di Mc Donald's Italia. "I dati sono incoraggianti, però non penso che siamo ancora sulla strada consolidata per l'uscita dalla crisi, certamente gli ultimi dati sono stati incoraggianti". Il problema forse è che manca la domanda interna... "Vero, l'euro ci sta aiutando, così come la caduta dei prezzi del petrolio e dell'energia. Le esportazioni hanno salvato una parte delle aziende italiane, vedi anche la Giordano Vini. Le aziende devono essere certamente più competitive, ma il problema che abbiamo in Italia è che le imprese sono soffocate da un sistema fiscale molto spesso punitivo e non competitivo, senza dimenticare una burocrazia soffocante".

Quanto alla recente tempeste sui mercati finanziari cinesi Resca sottolinea che "sui mercati internazionali c'è molta liquidità ma anche molta speculazione. E questo esasperamento delle fluttuazioni di Borsa ha un carattere speculativo importantissimo, anche se credo che poi si calmerà. E' vero che la Cina non cresce al 12%, ma cresce sempre al 7% e quindi è una ricchezza".

Se non passano le riforme costituzionali, il ddl Boschi, si potrebbe tornare alle urne all'inizio del prossimo anno. Le elezioni anticipate sarebbe un freno per la ripresa economica? "Il ritorno alle urne, quando le condizioni sono tali che non si può andare avanti, sono sempre un esercizio democratico. Certamente la stabilità è uno degli elementi di cui l'Italia ha sempre sofferto e, quindi, la capacità di essere coerenti con un governo che possa lavorare il più a lungo possibile, almeno in questa fase, è molto importante".

Il premier Renzi ha annunciato per il 2016 l'abolizione di Tasi e Imu, non sarebbe meglio tagliare le tasse sul lavoro (sia lato impresa sia lato lavoratori)? "La casa in Italia è un elemento fondamentale nel risparmio e nell'investimento delle famiglie, che è stato molto punito in questi ultimi anni. E' anche un fatto politico di popolarità, perché la proprietà delle casa in Italia è di gran lunga superiore alla media degli altri paesi europei. E' importante, però credo che ci sia anche la necessità di stimolare gli investimenti delle imprese. E il Jobs Act qualcosa di buono sta dimostrando di averlo fatto. Non è mai una misura sola che ci porta fuori dalla crisi bensì la sommatoria di tante azioni".

E i sindacati? Cosa pensa del loro ruolo alla luce delle riforme che il governo vuole portare avanti e delle polemiche Squinzi-Camusso? "I sindacati negli anni sono stati vittima di loro stessi e della loro politicizzazione. E hanno fatto politica partitica per i loro interessi. La recessione ha dato loro meno possibilità di essere incisivi e le aziende e i lavoratori hanno scoperto che chi difende il loro lavoro sono le imprese stesse. Il sindacato tutela chi ha già un lavoro e non chi non ce l'ha".

Facciamo finta di essere a scuola, che voto dà a Matteo Renzi? "Ha tre cose importanti dalla sua: è spregiudicato, è pieno di energie ed è un buon politico determinanto. Senza dubbio un'ampia sufficienza, diciamo sei e mezzo".


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