Politica
Maroni su Siri: "Il problema non è lui ma Giorgetti. Il governo rischia"
M5S: se Maroni sa qualcosa vada in Procura
M5S: se Maroni sa qualcosa vada in Procura - "L’intervista rilasciata stamani da Maroni conferma che c’è un problema all’interno della Lega sul caso Arata-Siri. Ebbene, visto che Maroni indica il braccio destro di Salvini, Giorgetti, come il vero problema, allora gli chiediamo di andare in Procura, se sa qualcosa. Depositi tutto dai magistrati, lo faccia per il bene del Paese". Lo dice il M5S in una nota. |
Maroni su Siri: "Il problema non è lui ma Giorgetti. Il governo rischia"
Il “Barbaro Sognante” Bobo Maroni, in realtà è ben poco barbarico e per nulla sognante. Pragmatico invece sì. E molto. Prendiamo il caso di Armando Siri, il sottosegretario ai Trasporti accusato di corruzione. Maroni, lei se fosse in Salvini che cosa farebbe? "Non lo farei certo dimettere, - spiega a La Stampa - perché sarebbe come far prevalere il principio di colpevolezza su quello di innocenza e alla fine ancora una volta sulla politica vincerebbe la logica delle procure". Maroni sposta la questione su Giorgetti: "L’assunzione del figlio di Arata da parte del sottosegretario può essere devastante".
Maroni: "Di Maio sa che un conto è parlare di Siri, un altro è farlo su Giorgetti"
Se Arata era il male assoluto perchè avrebbe avuto rapporti con la mafia, almeno stando alle accuse della Procura e il figlio era suo complice, allora l'assunzione da parte di Giancarlo Giorgetti del figlio "del male assoluto" potrebbe essere devastante. E però non se ne parla. Perchè - continua Maroni - Di Maio lo sa bene che parlare di Siri è una cosa ma parlare di Giorgetti metterebbe davvero a rischio il governo. Detto questo secondo me Siri non deve dimettersi e Giorgetti non deve dare spiegazioni e conoscendo bene entrambi metterei la mano sul fuoco sulla loro onestà. Ma ripeto, il vero problema non è Siri, ma Giorgetti".
Maroni sulle liti Di Maio-Salvini: "E' il gioco delle parti, hanno capito che rende dal punto di vista della comunicazione"
"Salvini e Di Maio? Fare l'uno contro l'altro è il gioco delle parti, hanno capito che rende bene dal punto di vista della comunicazione e della propaganda. Al tempo stesso - spiega Maroni - è una scelta: occupano tutti gli spazi e alla fine l'opposizione è relegata a fare il terzo incomodo. Tra i due litiganti il terzo non gode, non ha spazio e non ha consenso".
Maroni sulle Europee: "Se Berlusconi arriva al 10% si apre uno scenario che può mettere a rischio il governo"
"Il governo andrà avanti fino al 26 maggio, poi si vedrà. Dal 27 si apre lo scenario che io definisco 1x2, - prosegue Maroni - allora x sta per non vince nessuno, il governo va avanti così; 1, vince Salvini e decide lui come e quando andare alle politiche con la sconfitta di Berlusconi; 2 potrebbe essere lo stesso Berlusconi: se riesce ad avere un colpo di reni dei suoi e a superare il 10 per cento alle Europee, allora si apre uno scenario che può davvero mettere in seria crisi il governo".
Maroni sul 25 Aprile: "Salvini ha fatto una scelta innovativa"
E' andato a festeggiare la Liberazione dalla mafia in Sicilia, inaugurando un nuovo commissariato. Non è banale: i partigiani lottarono contro il fascismo, la sopraffazione e la violenza, lottare contro la mafia come fa Salvini è rendere moderno il messaggio del 25 aprile. Basta con le nostalgie. Ci vuole un salto in avanti. Io - conclude Maroni - ieri me ne sono rimasto a casa a leggere libri, mio figlio invece è andato in piazza. Ma ci sono vari modi per festeggiare il 25 aprile".