Politica
Massimiliano Romeo prossimo segretario della Lega Lombarda; non è ancora fatta (ma quasi)
Toccalini infatti continua a crederci ma senza troppe divisioni interne, vista anche l'opinione di Matteo Salvini
Max Romeo alla guida della Lega Lombarda con un occhio del partito sul Veneto
Sono giorni caldi per la Lega, e non stiamo parlando delle discussioni (intense) sulla manovra economica; stiamo parlando del futuro della guida della Lega Lombarda, una delle anime fondanti del partito fin dai tempi di Bossi in cui si doveva far convivere l'anima bergamasca (Calderoli) a quella varesina (Maroni). Anche oggi c'è una certa divisione sulla guida anche se il livello di scontro (se mai scontro esista davvero) è molto più soft.
Massimiliano Romeo, l'uomo giusto per Salvini (e non solo)
Favorito per la segreteria non è mistero sia Massimiliano Romeo; monzese di origine, prima consigliere regionale, poi parlamentare, oggi Romeo è Capogruppo al Senato della Lega. Una figura quindi si spicco del partito benvoluto però non solo da Salvini ed i suoi ma anche da noti esponenti di altri partiti. Merito della capacità di Romeo di presentarsi come "moderato" e uomo aperto sempre al dialogo. Lo si vede in ogni intervento in aula e nelle commissioni parlamentari come nelle sue presenze in tv. Non è poi segreto che siano molti gli esponenti di altri partiti (sia nella maggioranza che nell'opposizione) ad apprezzarne la pacatezza e la capacità di dialogo ed è forse proprio per questo che Salvini ha puntato su di lui alla ricerca di una figura capace di tenere insieme anime diverse in un periodo per la Lega tutt'altro che semplice.
Romeo ormai è più di un anno che si sta dedicando sul territorio a questa sua candidatura ed ha troppa esperienza per considerare la cosa come "già fatta". In politica infatti mai dare nulla per scontato, dato che le cose possono cambiare anche all'ultimo momento.
Il principale, anzi, unico, rivale è Luca Toccalini, esponente dei Giovani della Lega Nord. Un gruppo folto, ramificato e molto unito che ha di sicuro alcune carte da giocare a livello di delegati ma, sembra, non la forza di competere con Romeo, a meno che Salvini non cambi idea... Normali dinamiche interne, quindi, con i due candidati che giocano la loro partita a carte scoperte e con il massimo rispetto.
La Manovra e la "grana" Veneto per Salvini
Sembra però strano che il Ministro delle Infrastrutture oggi possa entrare in una nuova polemica interna in un periodo dove le tensioni sulla Lega in realtà non mancano. Basti pensare ad esempio ai risultati delle ultime regionali, dalla sconfitta in Umbria di Tesei (candidata del partito se c'è n'è una) e dai risultati della lista, non proprio da applausi per usare un eufemismo.
Soprattutto si guarda avanti, ben oltre la Lombardia, per la precisione ad est, al Veneto. Una situazione molto ma molto più complessa di quella lombarda e che potrebbe avere anche ripercussioni esplosive su tutto il partito. Il "dopo Zaia" infatti, dicono dentro alla Lega, vale 100 volte la situazione di Romeo...
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