Politica

FI: "La sanità va riforma, non sconvolta. Medici di base dipendenti pubblici? Ecco perché diciamo no"

Paolo Barelli spiega ad Affari la posizione degli azzurri

Di Alberto Maggi

"Aumento della attuale carenza di medici di medicina generale già oggi evidenziabile in molti territori da Nord a Sud"


"Forza Italia è fortemente contraria alla ventilata ipotesi di modifica del rapporto giuridico dei medici di medicina generale che comporterebbe la variazione del loro status ius lavoristico con il passaggio dall’attuale regime convenzionale al regime di dipendenza. Non solo in quanto ha determinato forti perplessità alla luce dei gravi contraccolpi che si potrebbero verificare sull’intero impianto assistenziale sanitario del Paese, ma ancor più riguardo la conseguente messa in crisi della tutela della salute dei cittadini come ad esempio un aumento della attuale carenza di medici di medicina generale già oggi evidenziabile in molti territori da Nord a Sud". Lo afferma ad Affaritaliani.it il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli.

"Detta ipotesi oltre a determinare sconcerto nel mondo medico, ha provocato la mobilitazione della categoria, che al momento sta vagliando altre forme di espressione del proprio dissenso, sia in termini di contenuto che di modalità. La sanità va riformata certamente ma stravolgere il sistema senza una concertazione anche con i professionisti fa apparire ogni iniziativa contro di essi. La bontà dello rapporto convenzionale del medico di medicina generale, come previsto dalla proposta di legge di Forza Italia, ottiene gli stessi benefici senza stravolgere il loro rapporto giuridico ed infatti si concretizza nella massima tutela capillare del cittadino attraverso il rapporto fiduciario continuativo assicurato dal medico di libera scelta che, a differenza di quanto accade ad esempio in ospedale - dove vige il rapporto giuridico di dipendenza - non può essere garantito ai cittadini. Infatti i pazienti trovano ogni volta un medico differente e sono costretti ad andare a pagamento per poter trovare il medico che loro hanno scelto e che ritengono di fiducia, alimentando dissapori ed anche purtroppo episodi deprecabili di violenza", sottolinea il presidente dei deputati azzurri.
 
"Il valore deontologico delle tesi di Forza Italia sostenute dal segretario nazionale Tajani rispondono, quindi, esclusivamente alla volontà di tutelare i diritti previsti dalla nostra Carta Costituzionale, e cioè di garantire su tutto il territorio nazionale la qualità dell’assistenza ai cittadini anche dove non sono previste le case di comunità o gli ospedali".

"La medicina deve essere sicuramente riformata ma non sconvolta. La proposta di Forza Italia è coerente con gli obiettivi. Quello che devono fare i medici verrà proposto dalle regioni attraverso l’atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione e trattato con le organizzazioni sindacali. Il rapporto di dipendenza sta sempre più diminuendo i giovani medici che scelgono di diventare ospedalieri e li costringe ad andare all’estero; figuriamoci nel caso dell’attività quale quella del medico di famiglia. Senza poi parlare dei costi impossibili che comporterebbe il passaggio del medico di base allo status di lavoratore dipendente", conclude Barelli.

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