Politica
Meloni e ministri indagati, Tajani: "Attacco dei pm per la separazione delle carriere"
La premier: "Non mi manderanno a casa così". Tutte le reazioni politiche
Questione migranti, vertice a Palazzo Chigi
Un vertice di governo è previsto a Palazzo Chigi. Lo scrive l'Ansa. Partecipano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepremier Antonio Tajani, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Fonti dell'esecutivo escludono che il tema della riunione sia il caso Almasri. Potrebbe trattarsi, a quanto si apprende, di una riunione sul dossier immigrazione.
Almasri, Arianna Meloni: "Vai avanti sorella mia, se il nostro orgoglio"
Anni di vergogna, derisione rassegnazione. Poi l'Italia rialza improvvisamente la testa. Fiera, rispettata, ascoltata, guardata come un modello. Tante cose ancora da risolvere, certo, ma una speranza che improvvisamente divampa. Un orgoglio che torna, impetuoso, e tante, tante persone che si rimettono a remare, tutte nella stessa direzione. Si può fare! Si può ancora stupire e crescere! Si può tornare grandi! Solo che alcuni non lo possono accettare. Perché in un'Italia così non c'è più spazio per la meschinità. E perché, per alcuni, dovessero anche rimanere solo macerie, l'importante è continuare a perpetuare la loro fetta di potere". Lo scrive su Instagram Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica e del tesseramento di FdI. "Ma la storia è fatta di uomini e donne, di piccoli passi e scelte quotidiane. È tempo che le persone perbene di questa martoriata Nazione scelgano da che parte stare. Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!", conclude la sorella della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Caso Almasri e avvisi di garanzia, Tajani e Barbara Berlusconi parlano di "giustizia a orologeria"
La premier Meloni è indagata per peculato e favoreggiamento per il caso Almasri. Con lei sono stati iscritti anche i ministri Nordio e Piantedosi e il sottosegretario Mantovano. La Procura di Roma precisa che non si tratta di avvisi di garanzia ma di atto dovuto. Esplode la rabbia dell'intero centrodestra. Meloni - in base a quanto risulta a Il Corriere della Sera - è dipinta come "molto amareggiata", oltre che irata, per la comunicazione che i carabinieri le hanno recapitato alle due del pomeriggio e che nel suo staff, dal sottosegretario Fazzolari in giù, non ritengono affatto un atto dovuto. Per lei è stata la goccia in un bicchiere stracolmo, dopo la protesta dei magistrati e l’indagine della Procura di Roma sul presunto complotto ai danni di Gaetano Caputi, capo di Gabinetto di Palazzo Chigi. Di nuovo la premier si sente vittima di minacce. E il bersaglio del "non sono ricattabile" è quella parte della magistratura che lei ritiene "politicizzata, ideologica" e pronta a tutto nel tentativo di "mandarmi a casa non grazie ai voti dei cittadini, ma con una scorciatoia giudiziaria".
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È scandalizzato Antonio Tajani. Perché, dice il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia: "Si tratta - dive Tajani a Il Corriere - di un proditorio attacco al governo attuato da quella magistratura che non tollera che ci sia una riforma della giustizia". E perché "ricorda tanto quando Berlusconi nel '94 ricevette l’avviso di garanzia a Napoli mentre presiedeva il vertice Onu sulla criminalità. Io so che ogni volta che si tocca qualcosa sulla giustizia, parte l’attacco. Fu così contro Berlusconi, poi per Salvini, ora tocca a Meloni. Quella Costituzione che alcuni magistrati hanno sventolato dovrebbero leggerla meglio perché dice l’esatto contrario di quello che dicono loro: il potere spetta al popolo e le riforme le scrive il Parlamento".
Sulla stessa linea anche la figlia di Silvio Berlusconi, Barbara. "Non voglio entrare nel merito della vicenda, ma - dice Barbara Berlusconi al Tg1 - non può sfuggire la coincidenza dell’avviso di garanzia alla premier Meloni contestualmente alla riforma in discussione sulla separazione delle carriere dei magistrati. Il pensiero va all’avviso di garanzia che ricevette mio padre mentre presiedeva il G7 a Napoli. Non so se si tratti, come la definiva lui, di giustizia a orologeria, ma il sospetto è legittimo".