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Politica
"Meloni premier? Bilancio modesto. Bene le relazioni internazionali, ma..."
Marcello Veneziani e Giorgia Meloni

"Meloni? Alla fine il suo vero punto debole è la forbice tra le aspettative generate e i primi risultati"

 

Un anno dopo la vittoria alle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Qual è il bilancio per Giorgia Meloni e per il suo governo? Affaritaliani.it lo chiesto a Marcello Veneziani, editorialista e scrittore storicamente vicino al Centrodestra.

Un anno fa, il 25 settembre 2022, Giorgia Meloni vinceva le elezioni politiche. Qual è il bilancio per la premier dodici mesi dopo?
"Non mi aspettavo rivoluzioni né grandi cambiamenti, non ne avrebbe avuto la possibilità, e così è stato. Bilancio dunque modesto ma in politica contano i paragoni: scampare alla sinistra e ai grillini, almeno per i suoi elettori, è già un buon risultato".

In che cosa il governo Meloni ha avuto successo e in che cosa ha fallito in questo anno?
"Il successo della Meloni è stato personale, la sua immagine, la sua capacità di muoversi e la sua buona dimestichezza nelle relazioni internazionali l’hanno premiata. Sul resto, a partire dall’immigrazione, è stato solo un lungo, prudente rodaggio, senza grandi risultati".

Immigrazione nota dolente?
"Ci sono cose che non può modificare perché altrimenti viene fatta fuori; cose che non è in grado di modificare, con la compagine e gli strumenti di cui dispone; e cose che magari riuscirà a modificare lentamente e parzialmente, solo col tempo".

Meloni si è impegnata molto nei rapporti internazionali, ma dovrebbe pensare anche alle questioni interne che forse ha trascurato...
"In politica estera si è mossa con buona padronanza anche se ha assunto posizioni da cui dissento, con un allineamento eccessivo ai diktat euro-atlantici. Non c’è finora un segno forte e visibile del suo governo; ci sono piccoli risarcimenti retorici e simbolici, eccessive prudenze in molti campi, chiusura nel proprio clan".

Qual è il più grande errore commesso da Meloni in questi dodici mesi?
"Credo che alla fine, il suo vero punto debole sia la forbice tra le aspettative generate e i primi risultati; e la delusione conseguente nel mondo di destra. Ma quanto quel mondo rappresenti in termini di consenso è tutto da verificare".

Un voto alla premier e un voto al governo?
"Non do voti, mi limito a dire: meglio lei che la sinistra e i 5S al governo. Quello è il suo vero voto di sufficienza che la promuove al nuovo anno".

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