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Memorandum Italia - Libia: cosa c'è scritto nell'accordo tra i due Paesi del 2017

Il caso Almasri riapre il dibattito sul controverso Memorandum tra Italia e Libia, sottoscritto dal Governo Gentiloni e rinnovato da altri due esecutivi. La gestione dei flussi dei migranti e le critiche delle ong. Il documento integrale

di Federico Ughi

Memorandum Italia - Libia: cosa c'è scritto nell'accordo tra i due Paesi del 2017

Caso Almasri ed avviso di garanzia nei confronti della premier Giorgia Meloni. In questi giorni in cui il dibattito politico è dominato dai complessi rapporti tra Italia e Libia, specie in tema di gestione dei flussi di migranti, è citato e rievocato da più parti il Memorandum tra i due Paesi firmato originariamente nel 2017 e rinnovato già due volte, nel 2020 e nel 2023. Perchè se ne torna a parlare oggi? Cosa prevede l'accordo tra Italia e Libia e cosa c'entra con la vicenda Almasri?

Cosa prevede il Memorandum tra Italia e Libia

Il Memorandum d’intesa tra Italia e Libia è un accordo siglato il 2 febbraio 2017 dal governo di Paolo Gentiloni, con la regia dell’allora ministro dell’Interno Marco Minniti. L’intesa, valida per tre anni con rinnovo automatico, ha come obiettivo il controllo dei flussi migratori provenienti dalla Libia attraverso il sostegno economico e tecnico alle autorità locali. QUI IL TESTO INTEGRALE DEL MEMORANDUM DA SCARICARE

L’articolo 1 del Memorandum stabilisce infatti l’impegno dell’Italia a fornire supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l'immigrazione clandestina, tra cui la Guardia costiera e la Guardia di frontiera del Ministero della Difesa libico. Ma anche  a finanziare azioni di sostegno nelle regioni libiche colpite dal fenomeno migratorio. L’articolo 2 prevede inoltre il finanziamento italiano per i centri di accoglienza in Libia, strutture che avrebbero dovuto garantire assistenza ai migranti fermati in mare e riportati nel Paese nordafricano.

Il Memorandum è stato successivamente rinnovato ogni tre anni dai governi italiani che si sono succeduti, con minime modifiche che non hanno alterato l’impianto generale dell’accordo. Nel febbraio 2020 governava il Conte II, con Cinque stelle e Pd. Nel 2023 il rinnovo è stato avallato dal Governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni.

L’implementazione pratica e il ruolo delle milizie

Oltre alle disposizioni ufficiali, il Memorandum ha dato origine a una serie di accordi informali tra Italia e Libia, mai confermati ufficialmente ma ampiamente documentati da inchieste giornalistiche e rapporti di ONG. Uno degli aspetti più controversi riguarda il finanziamento a gruppi armati locali, tra cui alcune milizie accusate di essere direttamente coinvolte nel traffico di esseri umani. L’obiettivo era quello di contrastare le partenze dei migranti, ma l’effetto collaterale è stato quello di rafforzare gruppi paramilitari che operano ai margini (e spesso all’interno) dello Stato libico.

Le critiche delle organizzazioni umanitarie

Il libro "Il secolo mobile: storia dell’immigrazione illegale in Europa" di Gabriele Del Grande  denuncia come il Memorandum abbia favorito indirettamente scafisti e trafficanti di uomini, anziché contrastarli. Già nel febbraio 2017, l’agenzia europea Frontex aveva avvertito l’Italia del rischio che i finanziamenti alla Libia potessero alimentare reti criminali, piuttosto che smantellarle.

Sin dalla sua firma, il Memorandum è stato duramente contestato da Amnesty International, Save the Children, Medici Senza Frontiere e altre ONG, che lo accusano di favorire violazioni sistematiche dei diritti umani. Uno degli aspetti più drammatici riguarda la gestione dei migranti intercettati in mare dalla Guardia Costiera libica. Secondo i dati delle Nazioni Unite, dal 2017 all’ottobre 2022 circa 100mila persone, tra cui donne e bambini, sono state riportate in Libia e rinchiuse nei centri di detenzione.

All’interno di queste strutture, che il Memorandum definisce centri di accoglienza, si registrano torture, stupri e violenze sistematiche; detenzioni arbitrarie e senza limiti di tempo; trattamenti inumani e degradanti. Molte testimonianze raccolte da organizzazioni internazionali parlano di riduzione in schiavitù, con migranti venduti ai trafficanti per lavori forzati o sfruttamento sessuale.

Il ruolo dell’Unione Europea e la politica di esternalizzazione

Le ONG criticano il Memorandum anche per la sua funzione all’interno della politica europea di esternalizzazione delle frontiere. L’Italia e l’UE, invece di garantire vie di accesso legali e protezione per i richiedenti asilo, hanno preferito delegare il controllo dei flussi migratori alla Libia, un Paese considerato non sicuro dalle stesse istituzioni internazionali.

Le questioni legali: il Memorandum è legittimo?

Dal punto di vista giuridico, il Memorandum ha sollevato inoltre gravi dubbi di costituzionalità. Secondo l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), l’accordo non è mai stato sottoposto al Parlamento per la ratifica, violando l’articolo 80 della Costituzione italiana. Nel 2019, quattro parlamentari italiani hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale per contestare la mancata approvazione parlamentare dell’accordo, ma il governo italiano ha sempre difeso la sua validità. Anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) sta esaminando un caso che riguarda l’Italia per presunti respingimenti illegali verso la Libia, con il rischio di una condanna per violazione del divieto di espulsioni collettive.

Il rinnovo e il rafforzamento del Memorandum sotto il governo Meloni

L’attuale governo guidato da Giorgia Meloni ha non solo rinnovato il Memorandum, ma ha anche rafforzato la collaborazione con la Libia. A gennaio 2023, è stato firmato un nuovo accordo che ha previsto la fornitura di cinque motovedette alla Guardia Costiera libica; ulteriori finanziamenti per la gestione dei centri di detenzione; l’incremento della formazione per le autorità libiche. Anche questo nuovo accordo ha sollevato critiche da parte delle organizzazioni umanitarie, che hanno accusato il governo italiano di ignorare le violazioni dei diritti umani e di proseguire in una strategia fallimentare.

Il Memorandum Italia-Libia ed il caso Almasri

A sette anni dalla sua firma, il Memorandum Italia-Libia si conferma uno degli accordi più controversi della politica migratoria italiana ed europea.  Ma è evidente a livello politico la difficoltà nell'affrontare apertamente le criticità, in quanto il Memorandum è stato sottoscritto e rinnovato da praticamente tutte le forze oggi al governo e all'opposizione. E sotto il suo ombrello avvengono episodi che alimentano le ambiguità. Proprio come il caso Almasri: molti hanno letto il suo rilascio, infatti, come un "regalo" del governo italiano alla Libia, sulla scia del patto instaurato proprio alla firma del Memorandum.