Politica
Zan ad affaritaliani.it: “Approviamo subito la legge contro l'omotransfobia”
di Alessandro Grandi
Il PD accelera sulla proposta, dopo i fatti di Valle Aurelia: “E' una legge di civiltà, che il Paese aspetta da tre decenni”
Lei crede che una volta approvato il Ddl le cose potranno davvero cambiare? La prospettiva di pene forti e del carcere è un ottimo deterrente per non vedere più scene come quella vista a Villa Aurelia a Roma?
Il carcere è l'ultima ratio. Se uno uccide una persona solo perché omosessuale e prende un'aggravante per questo motivo, commette un reato diverso dall'incitamento all'odio. Ma il tema è un altro. Nel nostro ordinamento esiste già la legge Reale-Mancino, che contrasta i crimini d'odio per ragioni razziali, religiose ed etniche. Questa legge in sostanza dice che se tu commetti istigazione all'odio o violenza non per quello che fa una persona ma per quello che è, si prevede un aumento di pena. Ma questo avviene in tutte le democrazie occidentali. Perché le persone che vengono colpite per la loro condizione personale devono avere una tutela rafforzata, altrimenti possono continuare ad essere oggetto di violenze. Chiaro che poi è difficile che uno sconti la pena in carcere, per una serie diversa di motivi. La legge, infatti, prevede un percorso alternativo alla pena detentiva, un percorso che si effettua con varie associazioni e che se ben organizzato porta grandi risultati. E in queste situazioni si può dire che lo Stato esce vincitore.
Il carcere è l'ultima ratio. Se uno uccide una persona solo perché omosessuale e prende un'aggravante per questo motivo, commette un reato diverso dall'incitamento all'odio. Ma il tema è un altro. Nel nostro ordinamento esiste già la legge Reale-Mancino, che contrasta i crimini d'odio per ragioni razziali, religiose ed etniche. Questa legge in sostanza dice che se tu commetti istigazione all'odio o violenza non per quello che fa una persona ma per quello che è, si prevede un aumento di pena. Ma questo avviene in tutte le democrazie occidentali. Perché le persone che vengono colpite per la loro condizione personale devono avere una tutela rafforzata, altrimenti possono continuare ad essere oggetto di violenze. Chiaro che poi è difficile che uno sconti la pena in carcere, per una serie diversa di motivi. La legge, infatti, prevede un percorso alternativo alla pena detentiva, un percorso che si effettua con varie associazioni e che se ben organizzato porta grandi risultati. E in queste situazioni si può dire che lo Stato esce vincitore.
Quali sono le mosse per il futuro?
Intanto cerchiamo di portare a casa questo Ddl, che già sarebbe un grandissimo risultato. L'obiettivo si concentra pragmaticamente sull'approvazione di una legge di grande civiltà che l'Italia attende da trenta anni. Fallire è facile, portare a casa il risultato è più difficile ma proprio per questo serve molta determinazione. Una volta approvata la legge, penseremo al futuro.