Padre di Di Battista malmenato dai seguaci di Pappalardo
Guerra di arditi fiumani davanti a Montecitorio
Tutto ha inizio con la solita gaffe di Alessandro Di Battista junior che sbaglia piazza e invece di trovare amici e supporter Cinque Stelle si imbatte in un gruppo imbufalito alquanto di sostenitori e seguaci dell’ex Generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo, ora in pensione.
Di Battista, in puro stile M5S, ci mette diversi minuti a capire che non si tratta dei suoi e comincia ad essere insultato e dileggiato come traditore, membro della odiata casta, parlamentare abusivo e così via.
Tra i forconi a sostegno del folcloristico Generale c’è però, pare infiltrato, il padre di Di Battista e cioè Vittorio che in preda a confusione totale si aggira tra i “fascisti” del Generale, lui che si è appunto orgogliosamente definito non di destra ma proprio fascista.
Di Battista senior dopo un po’ di tempo -deve essere un fatto di famiglia- capisce che il Generale pure lui vicino alle posizioni del Duce ce l’ha col figliolo sebbene tutti, come nella commedia dell’arte, ce l’abbiano a loro volta con il Rosatellum, approvato, tanto per cambiare, ancora con metodi “fascisti” dal "Federale di Firenze" e cioè Matteo Renzi.
Ne avevo scritto qui: https://www.affaritaliani.it/politica/di-battista-sbaglia-piazza-viene-fischiato-503818.html
Così il giorno dopo babbo Vittorio prepara la vendetta e torna alla carica.
Si segna bene bene dove deve andare -per non sbagliarsi come l’improvvido figliolo- e sfidando l’ancora cocente sole ottobrino romano torna davanti al Parlamento a Piazza Montecitorio e questa volta, con le idee ben chiare, e in puro stile ardito ed anzi dannunzianamente fiumano si lancia contro il Generalissimo Pappalardo, ma viene prontamente bloccato e altrettanto prontamente malmenato.
Per ora la partita sembra fermarsi qui, ma dati gli attori in campo, il Generalissimo e il “fascista” Di Battista senior lo spettacolo è assicurato.