Aeroporto di Reggio: parla Lella Golfo, Fondazione Bellisario
No, ma visto il silenzio assordante su una vicenda che reputo di una gravità assoluta, ho ritenuto necessario intervenire e mi sembra che ora i miei ex colleghi si stiano risvegliando tutti.
Abbiamo scongiurato la chiusura dell’Aeroporto di Reggio grazie all’intervento del Ministro Del Rio ma la situazione è ancora in bilico. E la cosa preoccupante, se non fosse tragica, è che lo scalo della città metropolitana rischiava di chiudere per una decisione di Alitalia, ormai non più compagnia di bandiera. Solo da noi possono accadere cose del genere. Non si può lasciare a un’azienda privata e alle sue scelte economiche la facoltà di limitare il diritto alla mobilità di milioni di cittadini né di decidere a tavolino la cancellazione della Calabria dalle rotte turistiche nazionali e internazionali.
Crotone, già chiuso, e Reggio erano gli scali che nel Piano aeroporti dello scorso anno venivano inseriti tra i 38 di interesse nazionale. Bisogna ribadire che non sono un’alternativa a Lamezia Terme, ma spesso rappresentano l’unica scelta tra il collegamento della Calabria al resto d’Italia e d’Europa e il nulla.
Cosa propone?
Prima di tutto un tavolo tecnico che coinvolga il Ministero alle infrastrutture e dei trasporti, la Regione, il Comune e Alitalia. Allo stesso tempo, bisogna creare le condizioni per un miglioramento concreto dello scalo reggino così da attrarre gli investimenti da parte delle compagnie aeree presenti sul mercato. Indipendentemente da Alitalia, l’Aeroporto dello Stretto può continuare a operare solo se verranno individuate strategie in grado di renderlo competitivo. In caso contrario, sanciremo un ulteriore, gravissimo vulnus per una Regione già in ginocchio che si troverebbe senza più turisti ma con più disoccupati.