Berlusconi tentato dal patto con Renzi
La Stampa conferma le nostre anticipazioni: il Nazareno riparte se la Consulta boccia l' Italicum
Il mondo berlusconiano attende vigile (e un po' in allarme) le prossime decisioni della Consulta. Sospetta che la Corte possa dare una mano al premier, un «aiutino» sulla legge elettorale. Ma non come verrebbe logico immaginare, approvando cioè l'«Italicum» quando i 15 giudici si riuniranno per esaminarlo il 4 ottobre prossimo. No: la preoccupazione di Forza Italia è opposta, a prima vista assurda o quantomeno paradossale. Temono da quelle parti che la Consulta voglia bocciare la legge elettorale. E che un minuto dopo quel gran furbo di Renzi colga la palla al balzo per mollare l'«Italicum» al suo destino, lanciando tra squilli di pifferi e rullo di tamburi la seguente proposta: «Sediamoci intorno a un tavolo per cercare insieme nuove soluzioni». Un invito a tutti, grillini compresi. Nel qual caso a destra si scatenerebbe l' inferno. Zuffe furibonde tra chi rifiuterebbe la mano tesa del premier e chi, invece, si lancerebbe a stringerla. Da una parte gli avversari irriducibili di Renzi come Brunetta, dall' altra coloro che non vedono l' ora di farci pace, incominciando da Letta (Gianni) e Confalonieri. Col risultato di indebolire la campagna del «no» in vista del referendum e, insomma, di fare autogol.
Continuerebbe (Berlusconi) a tenere in broncio per l' ormai vecchia vicenda dell' elezione di Mattarella (quanto Renzi lo tagliò fuori), o accetterebbe di accomodarsi a tavola come ai tempi del Nazareno, felice di tornare in gioco?
Renzi lo ha tradito una volta, è vero; ma dai Cinquestelle non può aspettarsi nulla di buono. Per l' Italia, e soprattutto per sé.