Berlusconi vuole candidare Lisa Ferrarini. Lei preferisce Renzi
«Volti nuovi, aprire porte e finestre alla società civile, cercare i campioni dell' impresa, delle professioni, del lavoro per catturare i moderati delusi, l' Italia del non voto. Così possiamo tornare a vincere». È il mantra di Silvio Berlusconi che ripete in maniera ossessiva in tutti gli incontri pubblici e privati, con i parlamentari nazionale con quello europei che ha incontrato giovedì sera a Palazzo Grazioli. Ma chi? Dove sono? Chi si è fatto avanti? Se lo chiedono tutti in Forza Italia e con una certa circospezione glielo chiedono al presidente che a Villa Gernetto, in quel di Lesmo, di riunioni e casting ne ha fatti tanti. Senza grandi risultati sembra, visto che dal cilindro non è uscito alcun coniglio bianco. E invece no, qualcuno di buono avanza, ha detto il Cavaliere l' altra sera agli eurodeputati: c' è un coniglio, anzi una coniglia nel cilindro e si chiama Lisa Ferrarini. Il suo nome glielo avrebbe fatto il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi, addirittura. Wow!
Gli europarlamentari si sono guardati negli occhi come per dire «magari, ma sarà vero?».
In effetti sarebbe un colpaccio avere accanto a Forza Italia, magari nel listone del centrodestra alle politiche e, perchè no, candidata alla premiership una schietta e concreta come la Ferrarini, titolare di una grande azienda agroalimentare (370 milioni di fatturato, mille dipendenti, dieci sedi commerciali nel mondo) che comprende anche Vismara. Lei sarebbe perfetta, emiliana verace, parlantina avvolgente, cinquantenne tutta lavoro e Confindustria (è vice presidente dell' associazione degli industriali con delega per l' Europa), paladina del made in Italy, prima donna a essere eletta presidente di Assica (l' associazione della carne). Insomma, un vera eccellenza italiana al femminile.
Peccato che, come scrive amedeo la mattina sulla Stampa, Lisa Ferrarini non ci pensa per niente di lasciare il suo lavoro per impegnarsi in politica. Soprattutto se a chiederglielo è Berlusconi.
«Assolutamente no», dice l' imprenditrice dalla sua scrivania di Reggio Emilia. «Ringrazio il presidente Berlusconi del pensiero, della considerazione nei miei confronti, ma io sto bene dove sto. Invece se la stessa considerazione venisse da Renzi potrei valutare...».