Palazzi & potere
Capezzone: il Nazareno è la benzina del populismo
Si lagnano del “populismo” ma poi preparano la “grosse koalition”
C’è qualcosa (più di qualcosa…) di contraddittorio, pasticciato, inadeguato nell’attuale conduzione politica dei due maggiori schieramenti.
In casa Renzi, prevale il calcolo di breve periodo su come rimanere rilevante (lui). Tutto diventa funzionale a quest’obiettivo: non sparire, non svanire, essere (lui) il candidato premier del Pd in elezioni politiche convocate nel più breve tempo possibile. E allora ecco le pressioni che proseguono sui media (a partire dalla Rai), e un training autogeno malamente mascherato da qualche innocua e superficialissima autocritica.
In casa Berlusconi, prevale il simmetrico calcolo - anch’esso di breve periodo - su come salvaguardare l’esistente “aziendal-partitico”. E se a questo fine occorre tenere bloccato il centrodestra – questo pare il messaggio – poco male.
Neanche troppo sottotraccia, l’obiettivo è intendersi sulla “roba” (io ti aiuto sulle banche, tu mi aiuti su tv e telecomunicazioni) e sulla legge elettorale, confezionando un bel proporzionale o comunque un sistema che “imponga” la grosse koalition, un minuto dopo il voto, alle spalle degli elettori.
Piccolo “dettaglio”: questo è esattamente ciò che offre benzina al “populismo” che Renzi e Cav dicono di voler contrastare. Ma come? Hai di fronte un grillismo che fa acqua da tutte le parti (dall’eurofiguraccia con l’Alde al disastro di Roma, passando perfino per i congiuntivi di Di Maio) e tu, anziché predisporre alternative credibili e autonome, gli offri lo “storytelling” di un’ammucchiata Pd-Fi costruita solo in funzione anti-M5s?
Su queste basi, Renzi e Berlusconi rischiano perfino di sbagliare i calcoli sulla dote elettorale che saranno in grado di portare nella nuova avventura. Renzi potrà solo veder contratto il suo consenso, e Berlusconi non avrà molte chances di richiamare gli elettori moderati astenuti e delusi, se l’obiettivo (neanche troppo nascosto) è quello di riportarli al tavolo con il Pd.
Ecco perché è più che mai necessario un altro schema (primarie, programma liberale, alternativa al Pd, chiara collocazione europea con gli amici Tories): quello offerto dalla Convenzione Blu questo sabato, il prossimo 28 gennaio.
Daniele Capezzone
Deputato Conservatori e Riformisti
d.capezzone@gmail.com
@capezzone