Palazzi & potere
Consob, ecco chi mira ad impedire il cambiamento

Consob, contro Minenna campagna diffamatoria per impedire rinnovamento organismo
"In questi giorni e' in atto una campagna diffamatoria a mezzo stampa nei confronti di un servitore dello Stato inappuntabile, Marcello Minenna, basata su argomentazioni presentate come giuridicamente fondatissime, evidentemente mirata ad impedire il rinnovamento in Consob, organismo di vigilanza sui mercati finanziari di cui forse si teme la piena operativita'". Lo dice all'ANSA il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra.
"Alcuni giornali scrivono che la nomina di Minenna a Presidente Consob sarebbe bloccata per un ricorso al Tar sollevato da alcuni colleghi del professore contro una procedura di organizzazione interna della Consob. L'esito del ricorso sembra dato per scontato, certo" afferma il senatore secondo il quale "la notizia e' stata spesso divulgata come se addirittura Minenna fosse responsabile di qualche illecito". Ma "le carte a mio avviso vanno intese ben diversamente rispetto a quanto viene scritto dai detrattori del professor Minenna, dal momento che il ricorso non e' contro il singolo, ma contro l'intera procedura interna e riguarda, quindi, tutti i dirigenti promossi per l'anno 2015". Per Morra "e' di tutta evidenza pertanto che non puo' essere messa in discussione la qualifica dirigenziale di Minenna, che e' dirigente della carriera direttiva superiore della Consob dal 2009 e rimarra' tale a prescindere dall'esito del ricorso". "E se il Tar dovesse annullare, come spera chi vuole usare strumentalmente una sentenza, di certo la responsabilita' non sarebbe di Minenna che ha solo la colpa, si fa per dire, di essere stato promosso ad esito di una procedura interna. Se questo e' un crimine tale da inficiare la storia professionale di un serio e rigoroso servitore dello Stato, allora Consob torni a Vegas se cosi' si vuole" conclude il senatore.