Palazzi & potere
Coronavirus, Cartabia e la limitizione dei diritti: parla Sansonetti
Sansonetti: "Pericolosa l'idea di 'sospendere' la democrazia"
L'emergenza Coronavirus in Italia ha costretto i cittadini a tante limitazioni di diritti e di possibilità di agire. La presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, anche lei colpita dalla malattia e ora guarita spiega stamattina in un'intervista al Corriere della Sera le linee guida da adottare in termini giuridici. "La nostra Costituzione, - dice Cartabia - a differenza di altre, non prevede lo “stato d’eccezione”. Dunque, anche in situazioni di crisi valgono i principi di sempre, ma ciò non significa che non si debba tener conto delle circostanze e delle loro peculiarità". Rimane sul tappeto il tema dell'uso (o forse sarebbe meglio dire dell'abuso) dei Dpcm, i decreti della presidenza del consiglio dei ministri, in merito alle limitazioni delle libertà personali. La Cartabia ovviamente non si sbilancia: "Non posso entrare nel merito delle singole questioni di attualità che potrebbero tutte arrivare al vaglio della Corte, ma voglio ricordare che nella Costituzione sono indicate le ragioni che possono giustificare limitazioni dei diritti e gli strumenti con cui tali limitazioni si possono imporre. Nella giurisprudenza costituzionale, poi, si trovano orientamenti anche sulla misura di queste limitazioni, che devono sempre essere ispirate ai principi di necessità, proporzionalità, ragionevolezza, bilanciamento e temporaneità. La Corte costituzionale ha affermato in varie occasioni che più la compressione di un diritto o di un principio costituzionale è severa, più è necessario che sia circoscritta nel tempo". "La Cartabia è stata assai dura" commenta Piero Sansonetti, garantista da sempre e direttore del Riformista. "Il problema c'è. Non è una questione che può essere trattata con leggerezza. Ha fatto bene la Presidente della Consulta ad intervenire. L'idea che si possa 'sospendere' la democrazia è pericolosa. Se la democrazia si sospende poi non non torna più. Lo insegna la storia". Ma la questione delle garanzie costituzionali si intreccia strettamente con quella della durata e della solidità del governo Conte: "Per ora il governo è destinato a durare, non vedo alternative in questa fase. Almeno finché non finisce l'emergenza. Poi per la ricostruzione si vedrà. Certo, attualmente non vedo molte alternative in giro: l'unica potrebbe essere rappresentata da Mario Draghi". Già, l'unico che (forse) potrebbe mettere d'accordo tutti.