Cottarelli, la confessione: tutta la verità del prediletto dal Colle - Affaritaliani.it

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Cottarelli, la confessione: tutta la verità del prediletto dal Colle

Cottarelli racconta tutto

"Quella del 'trombato' è stata la falsità al tempo stesso più insostenibile e più cattiva. Io sono stato davvero molto felice quando il presidente Mattarella mi ha 'liberato' annunciandomi che l'Italia avrebbe avuto un governo politico e che dunque non c'era più bisogno del governo elettorale che stavo cercando di formare. Credo che tutti gli italiani si siano accorti che ero contento, sinceramente e profondamente contento". Così l'economista Carlo Cooarelli in una intervista a Repubblica. E parlando delle polemiche che accompagnano la sua presenza nel programma di Fazio dice: "Per età sono più Piero che Alberto Angela. Ma anch'io credo che ce l'abbiano con me per partito preso. Si capisce dal fatto che mi rimproverano di andare in televisione proprio ora che ci sto andando molto meno di prima. Aggiungo, sorridendo, che mi chiamano professore forse perché, nei paradossi di quest'Italia, professore è diventato un insulto. Ma io vorrei dire, una volta per tutte, che non sono un professore. Ho tenuto un corso alla Cattolica e sono stato visiting professor, ma non ho mai vinto un concorso per diventare professore. Ho la laurea e dunque sono dottore. E infatti 'dottor Cottarelli' mi hanno sempre chiamato. Ora penso però, e lo dico con allegria, che gli stessi che mi rimproverano di andare in tv mi promuovono professore perché vado in tv" e "non capisco bene quali siano le logiche della tv. Personalmente sono per una Rai privata, lasciando pubblico solo un canale. Gli equilibri della tv pubblica non mi riguardano e non ne tengo conto. Dico quel che penso, e basta. E dirigo l'Osservatorio sui conti pubblici, che ha nella ragion critica il suo metodo naturale quale che sia il governo in carica", "non intasco nulla di nulla. Sarebbe facile da capire se non ci fosse, appunto, un partito preso. E guardi che anche l'Osservatorio della Cattolica non mi paga: lo dirigo gratis. Mi spiace dirlo, ma visto che mi mettono le mani in tasca aggiungo che i proventi dei miei libri, due italiani e uno americano, sono destinato all'Unicef".