Gutgeld chi? Fallimento totale della spending review
Le cifre del governo non tengono conto delle maggiori uscite. Il calo non è di 30 miliardi, nel migliore dei casi arriva appena a 772 milioni: in tre anni nessun taglio alla spesa.
Il mese scorso, scrive Repubblica, è uscita la relazione sull' attività di revisione della spesa. È una attività importante, portata avanti in silenzio ma con grande competenza e dedizione dal commissario Yoram Gutgeld e dal suo team. Questo però non esime dal fare chiarezza sui numeri, sui quali c' è stata molta confusione (causata anche, bisogna dirlo, da un modo un po' birichino di fornire informazioni da parte del governo).
Leggendo la relazione, molti hanno concluso che tra il 2014 e il 2017 sono stati ottenuti 30 miliardi di euro (il 2 percento del Pil) di risparmi di spesa pubblica; altri che la spesa pubblica è scesa nello stesso periodo di 30 miliardi. La prima conclusione è fuorviante, la seconda è semplicemente errata.
Se sommiamo tutti i capitoli di spesa del bilancio che sono diminuiti per intervento governativo o parlamentare fra il 2014 e il 2017 otteniamo la cifra complessiva di 40 miliardi di euro, ancor più quindi dei 30 miliardi di cui parla la relazione sulla revisione della spesa. Senonché nello stesso periodo il governo o il Parlamento hanno anche aumentato capitoli di spesa per una cifra complessiva praticamente identica, 40 miliardi (al netto della spesa per gli 80 euro, di circa 9 miliardi). Il risultato netto è una riduzione di soli 772 milioni di euro. Secondo i calcoli dell' Ufficio Parlamentare di Bilancio gli interventi di governo e Parlamento hanno addirittura aumentato la spesa complessiva tra il 2014 e il 2017, di 1,5 miliardi.