Palazzi & potere
Il Pd dice no al governo Draghi: retroscena esclusivo

Zingaretti e Franceschini concordano: se c’è la crisi, si vota. Ma Zinga non vorrebbe Conte a capo della coalizione...
Zingaretti e Franceschini concordano: se c’è la crisi, si vota. Pur con sfumature differenti (per Franceschini Conte sarebbe il leader anche del prossimo governo, mentre Zingaretti è molto più freddo su questa eventualità), il Pd su questa linea si ritrova completamente. Ma soprattutto i dem sono uniti su di una cosa: no a Mario Draghi al governo. Troppo grande sarebbe il rischio di un una sorta di Monti Bis che già una volta distrusse il Partito democratico, spiegano fonti dem di altissimo livello, e oltretutto un governo Draghi rimetterebbe al centro Salvini. Il rischio poi è che con uno come Draghi "non ci farà toccare palla" men che meno potremo scegliere i ministri. Insomma, sarebbe la fine degli attuali equilibri politici. Qualche possibilità ci sarebbe per un Conte ter, che vedrebbe il presidente con la pochette molto più ridimensionato rispetto ad ora. Ma Conte non è ancora disponibile ad accettare questa eventualità, ma se la crisi dovesse proseguire, forse il rischio di perdere tutto lo consiglierebbe ad accettare anche di perdere poteri rispetto ad ora. Questo ad ora. Perché le crisi si aprono, ma non si sa mai come si chiudono. Ecco allora ecco che al Nazareno si sono allacciati ben stretto il casco e messi in modalità elezioni.