Palazzi & potere

Leggere per credere. Questo è il belpaese, bellezza!

’L’influenza della politica sul Monte

dei Paschi è stata totale, da sempre, fino all’indicazione del sindaco

revisore nella più piccola delle controllate’. Lo ha dichiarato

Vittorio Mazzoni della Stella, sindaco di Siena dal 1983 al 1990,

rispondendo alle domande di Giacomo Giannarelli (M5S), presidente

della commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sull’istituto di

credito senese.

 

’Nella Prima Repubblica le decisioni venivano assunte dagli organi

direttivi dei partiti, dopo un accordo generale sulle nomine - ha

aggiunto Mazzoni della Stella nel corso dell’audizione - In seguito la

prassi è continuata con un centro decisionale composto da due o tre

persone al massimo’.

 

Secondo Mazzoni della Stella, che della banca è stato presidente e

vicepresidente, la crisi del Monte ha radici lontane. ’Si coglie

qualche barlume di luce quando la procura di Salerno comincia ad

indagare sul pastificio Amato - ha affermato - Nessuno parla poi della

onerosissima acquisizione della Banca Agricola Mantovana, di cui

avevano fatto incetta di titoli i famosi ’cavalieri del nord-est’.

Sulla Banca del Salento Mazzoni della Stella ha

ricordato ’che furono affissi sulle mura della città manifesti che

parlavano espressamente di tangenti, senza che questo abbia

determinato né l’apertura di indagini né querele per diffamazione’.

 

’A partire dal 2007 fino al 2011 Mps ha distribuito patrimonio - ha

affermato - Un esempio stupefacente si riferisce al bilancio 2009,

quando per realizzare un utile inesistente, basato su componenti

straordinarie del bilancio, in piena crisi dei subprime e con

un’impennata del contenzioso, abbatte il fondo generico sul credito di

350 milioni’. A suo giudizio, scrive l'adnkronos, qualche elemento utile può venire anche

da una riflessione su quanto è accaduto nella vicenda Sorgenia del

gruppo De Benedetti.

 

’La Toscana ha subito un colpo durissimo - ha concluso Vittorio

Mazzoni della Stella - Questa regione ha un bisogno disperato di

credito industriale. Una riflessione su questo va avviata, tenendo

conto dei rischi e delle cose da non fare, che emergono da quanto

accaduto in questi anni’.