Palazzi & potere
Mattarella convoca per domani il Consiglio Supremo di Difesa: il retroscena
Mattarella convoca per domani il Consiglio Supremo di Difesa: il retroscena
C'è una cosa che si stanno chiedendo tutti negli ambienti che contano della capitale (e non solo): come mai Sergio Mattarella ha deciso di convocare il Consiglio supremo di difesa per domani? Il Consiglio supremo di difesa è un organo di rilevanza costituzionale preposto all’esame dei problemi generali politici e tecnici attinenti alla sicurezza e alla difesa nazionale. Il Consiglio è presieduto dal Capo dello Stato ed è composto dal Presidente del Consiglio dei ministri, dai Ministri per gli affari esteri, dell’interno, dell’economia e delle finanze, della difesa e dello sviluppo economico e dal Capo di stato maggiore della difesa. Partecipano per prassi alle riunioni del Consiglio il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica ed il Segretario del Consiglio supremo di difesa. A seconda delle circostanze e della materia trattata, possono essere chiamati a prendere parte alle riunioni anche altri ministri, i Capi di stato maggiore di Forza armata, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il Presidente del Consiglio di Stato, nonché ulteriori soggetti e personalità in possesso di particolari competenze in campo scientifico, industriale ed economico ed esperti in problemi militari. In poche parole il Consiglio supremo di difesa è il principale strumento attraverso il quale il Capo dello Stato acquisisce circostanziate conoscenze degli orientamenti del Governo in materia di sicurezza e difesa, per poter svolgere adeguatamente il complesso ruolo di equilibrio e garanzia attribuitogli dalla Costituzione e, secondo i soliti bene informati, stavolta tema e oggetto principale della convocazione sarà il "coronavirus" o, per meglio dire, analizzare ed approfondire le ripercussioni che il Covid sta avendo sugli equilibri strategici nazionali ed internazionali. Secondo molti, sarà anche l'occasione per sottoporre ad un'attenta e accurata valutazione la possibilità dell'impiego dell'esercito per garantire il rispetto del “coprifuoco”. Nessuno vuole che si ripeta ancora l'"effetto Napoli".