Palazzi & potere
Mes, al via l'"operazione Conte": a gennaio la vera resa dei conti
Mes, al via l'"operazione Conte": a gennaio la vera resa dei conti
"Il governo non cade sul Mes", scommette il premier Giuseppe Conte. Peccato però che in tanti all'interno della sua stessa maggioranza non abbiano la stessa granitica certezza soprattutto off the record e nelle chat private. Ma non lo vanno certo a raccontare in giro. E mentre il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha già fatto sapere che chi tra gli onorevoli grillini mercoledì voterà contro verrà espulso dal Movimento commettendo però il certamente involontario errore (che potrebbe rivelarsi fatale) di trasformare il voto in un referendum pro o contro Conte, è sull'asse Pd- Italia Viva che il clima si fa più pesante. L'insofferenza nei confronti del Premier per la gestione centralizzata di tutti i dossier più importanti è ormai alle stelle (tanto che nella maggioranza si parla di un vero e proprio "subgoverno Conte") e minaccia di crescere con il passaggio della manovra di bilancio nelle aule parlamentari. Ma soprattutto, al Nazareno iniziano ormai a pensare che un vero cambio di passo del governo che ne riduca la conflittualità non sia più possibile, viste le innumerevoli discussioni in atto per la gestione dei 209 miliardi provenienti da Bruxelles. E allora, si ragiona sull'asse (sempre più forte) Zingaretti-Franceschini, forse sarebbe meglio andare al voto in primavera, portando avanti il progetto politico di alleanza con i Cinque stelle contro la destra. Guarda caso, proprio quell'alleanza che molti big dem hanno auspicato nei giorni scorsi nel "cantiere" avviato da Massimo D'Alema e la sua Fondazione Italiani Europei. Per questo, nei discorsi più riservati si sostiene che Conte supererà la prova del Mes ma soltanto "di misura". Il vero obiettivo non è quello di farlo cadere ora, ma soltanto di indebolirlo. E rinviare la vera resa dei conti a gennaio, dopo l'approvazione del bilancio. A quel punto tutte le opzioni saranno disponibili (dal rimpasto alle elezioni anticipate) e un Conte "azzoppato" dalla votazione sul Mes non potrà più sottrarsi al confronto con i partiti.