Palazzi & potere

Milo Infante: "Ore 14" per informare, comprendere e analizzare

Marco Antonellis

L’obiettivo è quello di coniugare l’informazione con l’intrattenimento. Esperimento pienamente riuscito

Da ottobre conduce su Rai due "Ore 14", la risposta Rai alle trasmissioni infotainment della concorrenza. Un’ora al giorno, dal lunedì al venerdì, dedicata all’informazione e all’approfondimento: cronaca, politica, costume e attualità. L’obiettivo è quello di coniugare l’informazione con l’intrattenimento. Esperimento finora pienamente riuscito. "Il programma sta crescendo, stiamo consolidando un'ascolto che non c'era più in questa fascia dando spazio agli interessi in questo momento prioritari del paese a cominciare da quelli economici e sociali" ci dice Milo Infante, conduttore di Ore 14. "L'idea è stata di Ludovico Di Meo, a cui va un ringraziamento particolare, che ha avuto il coraggio di offrite uno spazio informativo pomeridiano anziché andare avanti con l'intrattenimento leggero. Così è nata l'idea di "Ore 14". E la scelta si sta rivelando vincente". "La gente ha bisogno di leggerezza ma anche di contenuti" prosegue il conduttore "ed il pubblico sta mostrando via via sempre maggior interesse interesse". Il discorso non può non cadere sull'emergenza Covid. Come è stata affrontata in Rai? "Il mondo Rai ha reagito con una straordinaria capacità di contenere i danni. La Rai è stata una delle poche aziende che il Covid non è riuscita a mettere in ginocchio. Abbiamo avuto una task force che ha lavorato 24 ore al giorno in maniera eccezionale" spiega Infante. Ma sono anche i giorni della "crisi di governo": " Gli italiani non la capiscono ma la politica la capisce perfettamente" risponde il conduttore. "Sono mesi che si sentono voci preoccupate e critiche provenienti dal governo stesso. Adeso ci stupiamo perché c'è la crisi? Renzi ha provocato questa crisi perché non lo convinceva il Recovery. Che poi è stato cambiato. Quindi forse non aveva tutti i torti. Comunque la maggioranza deve essere forte, il paese ha bisogno di governi stabili, non timorosi".