Niente Europa per Democratici e Progressisti; c'è lo zampino del Pd...
I vertici del Nazareno non sarebbero stati insensibili al tema...
Il Movimento dei Democratici e Progressisti, per il momento, trova la strada sbarrata per l'ingresso in Europa nella casa del PSE e questa mossa (secondo alcuni a quanto apprende Affaritaliani suggerita direttamente dai vertici del Nazareno) non solo ha creato più di qualche mal di stomaco e arrabbiatura, ma conferma il clima da lunghi coltelli che si respira nel Partito Democratico in quel del Nazareno in queste ore.
Le parole di Sergei Stanishev, presidente del PSE, in merito alla nascita di "Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista" raccontano bene la crisi che il movimento socialista e democratico sta vivendo in tutta Europa. È evidente che Stanishev è stato mal consigliato e conosce poco le vicende politiche italiane, come del resto ha già dimostrato in occasione del Referendum Costituzionale del dicembre scorso.
Sarebbe stato il caso, da parte del presidente del PSE, prima di procedere a un singolare quanto diniego preventivo alla futura richiesta di adesione di MDP alla famiglia socialista, di approfondire le ragioni ed ascoltare le motivazioni che hanno portato alla nascita di questo nuovo soggetto politico.
In questi mesi altrettanta determinazione era da aspettarsi per esempio, nei confronti di quei Partiti Socialisti che nell'Europa dell'est condividono l'innalzamento dei muri contro gli immigrati o si alleano con l'estrema destra, o verso lo stesso leader del PD che appoggia apertamente nella campagna elettorale francese Emmanuel Macron e non invece, come sarebbe logico e necessario, il candidato del Partito Socialista francese Benoit Hamon.