Palazzi & potere

Pd, spunta il 'lodo' Fioroni: big ricandidati solo con le preferenze al Senato

La soluzione alla polemica sulle candidature destinata a deflagrare nel Pd l'ha offerta qualche tempo fa l' ex ministro Beppe Fioroni. In una delle tante fasi in cui si parlava di precipitare al voto con le leggi uscite dalla Consulta, con qualche amico ha lanciato un' idea: nessuna deroga per avere un posto sicuro in lista la prossima volta, corro con le preferenze in Senato e vediamo se vengo eletto.

Una proposta benedetta dai renziani - «se i "vecchi" si mettono in gioco portando voti, ben vengano», dicevano ieri in Transatlantico - che permetterebbe di aggirare la regola dei tre mandati per chi ha preferenze e quindi è utile al partito, e di applicarla in modo inflessibile a chi non ha radicamento sul territorio. Lo stesso segretario è stato sentito dire che è pronto pure lui a riservarsi una candidatura a Palazzo Madama, da sudare a suon di preferenze.