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Tutto quello che c'è da sapere dai giornali di oggi
Siria: cade Dabiq, la città simbolo dell’Isis
Usa e Regno Unito: sanzioni anti-Russia per fermare i raid su Aleppo
Evasione, 109 miliardi di imposte non versate
Sulla manovra il gelo dell’Europa
E-commerce a quota 20 miliardi
Esteri
L’Isis perde Dabiq in Siria, città della profezia: per i jihadisti è il luogo dove si terrà la battaglia finale tra cristiani e musulmani. I ribelli siriani, grazie al fondamentale aiuto turco, hanno ripreso la città simbolo della propaganda dello Stato islamico. E nella notte è partita l’offensiva per conquistare Mosul. Ne parla, fra gli altri, Davide Frattini sul Corriere della Sera.
Sempre dalla Siria il reportage di Alberto Stabile su Repubblica: “Frontiera Aleppo Est, viaggio al check point della morte: «Qui ci sarà la resa dei ribelli». Nell’ultimo avamposto del regime, a 100 metri dai cecchini, bersagliato dai colpi di mortaio”.
Nel frattempo, ieri il segretario di Stato Usa Kerry e il ministro degli esteri britannico Johnson hanno ipotizzato nuove sanzioni economiche contro Mosca se non cesserà il sostegno ai raid di Assad su Aleppo. Paolo Mastrolilli sulla Stampa: “«Sanzioni per i raid su Aleppo»: Putin nel mirino di Usa e Londra. Fallito il dialogo a Losanna per fermare la strage di «Assad e i suoi alleati»”.
La Cia sarebbe pronta a lanciare un attacco informatico contro Mosca in risposta alle interferenze degli hacker russi nelle elezioni americane. Sul Quotidiano Nazionale intervista di Luca Bolognini al generale Carlo Jean: «Il cyber attacco americano alla Russia, se ci sarà, verrà sferzato prima delle elezioni presidenziali dell’8 novembre. Washington potrebbe attaccare le centrali elettriche, far saltare la rete dei trasporti o le televisioni. Tutto ciò che è in rete è vulnerabile, perfino il sistema pensionistico russo. Dipende solo da quale reazione vogliono far scattare».
Sulla Stampa intervista di Liliana Faccioli Pintozzi a Noam Chomsky: «Trump alla Casa Bianca un’ipoteca sul mondo intero. Megalomane, non ha idea di quello che dice. Invece di prendersela con Miss Universo potrebbe schiacciare un bottone e sganciare l’atomica».
Economia
Ieri il premier Matteo Renzi è tornato a parlare delle misure inserite nella legge di Bilancio: «A chi dice che sono solo promesse, ricordo che stiamo parlando di un disegno di legge che ha tutte le coperture». Sul vaglio di Bruxelles: «Sono curioso di capire quali rilievi saranno. L’Ue vuole discutere le nostre spese sull’immigrazione? Inizino a darci una mano». Andrea Ducci sul Corsera.
Roberto Petrini su Repubblica parla dell’addio a Equitalia: “Sulle cartelle rottamate uno sconto fino al 50%, ma tempi più stretti. Si paga l’imposta intera, previste rate fino a 36 mesi”. Intanto, secondo uno studio del ministero dell’Economia, dal 2010 al 2014 sono mancati all’appello circa 109 miliardi di euro di imposte all’anno a causa dell’evasione.
Sulle stesse pagine l’intervista di Valentina Conte al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio: «Più investimenti e attenzione al sociale. L’Europa non guardi solo ai decimali. La nostra terapia per far crescere gli investimenti del 15% nei prossimi dieci anni giustifica uno 0,1% di deficit in più. Cambiare Equitalia non è un regalo agli evasori, ma una nuova filosofia».
Secondo Marco Bresolin, sulla Stampa, attorno alla manovra sarebbe già gelo con Bruxelles: “«Non sono i numeri che aspettavamo»: riparte il duello sul deficit con l’Europa. A Bruxelles sono rimasti sorpresi quando hanno sentito le cifre sventagliate sabato da Matteo Renzi. In particolare quel 2,3% nel rapporto deficit/pil, che negli uffici del Palazzo Berlaymont nessuno dà per scontato”.
Sul Corsera intervista di Enrico Marro al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini: «Con la flessibilità 60 mila lavoratori in pensione prima ogni anno. Si sommeranno le uscite con l’Ape sociale e quello dei «precoci» che hanno iniziato prima di 18 anni. Dalla Cgil critiche più politiche che di merito».
Ed è proprio la Cgil che torna ad attaccare per voce della segretaria Susanna Camusso, intervistata da Mario Sensini sulle pagine del giornale di Via Solferino: «Risorse a pioggia, nella manovra manca un piano per il Paese. Si sono date alcune risposte positive ai lavoratori, ma non l’Ape social diventato selettivo».
Crescono gli acquisti online. Secondo i dati del Politecnico di Milano, riportati da Enrico Netti sul Sole 24 Ore, l’e-commerce si avvicina a quota 20 miliardi di euro. Lo shopping online premia sempre più gli acquisti di beni materiali, mentre rallentano quelli dei servizi.
Politica e dintorni
Matteo Renzi in un’intervista di Andrea Cangini sul Quotidiano Nazionale torna a criticare l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani: «Ha cambiato idea su tutto, dal ballottaggio alle preferenze fino alle riforme costituzionali. Quando era il capo, Bersani richiamava al rispetto della ditta mentre adesso che è opposizione ha cambiato idea anche su questo. Non mi stupirei a questo punto se cambiasse idea ancora e diventasse sostenitore della necessità dei tagli alla sanità».
Oggi il Tar del Lazio emetterà il suo verdetto sulla legittimità del quesito del referendum sulla riforma costituzionale. I ricorsi sono stati presentati da M5S e Sinistra italiana. Intanto è lite tra D’Alema e i verdiniani, come racconta Dino Martirano sul Corsera: “L’ex premier: col Sì Ala al governo. La replica: lui era alleato di Mastella”.
Sulla Stampa il retroscena di Amedeo La Mattina su quanto succede nel centrodestra attorno al referendum: “Berlusconi e la strategia di un No soft. Salta l’incontro col barricadero Salvini. Il leghista: «Si rende conto che su questo voto ci giochiamo tutto?»”.
Roberto Calderoli, intervistato da Paola Di Caro sul Corsera, parla della legge elettorale per il Senato: «Scelta dei senatori a rischio legittimità, fermiamoci qui. Nonostante la riforma dica che i senatori-consiglieri devono essere scelti in conformità alla volontà degli elettori, non succederà: primo, perché abbiamo già votato per i consigli regionali senza sapere che poteri avrebbero avuto; secondo, perché i consigli sono tutti formati sulla base del premio di maggioranza».
Si è conclusa la due giorni di ritiro deciso dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, con i membri della giunta comunale e i cinque mental coach inviati dalla Casaleggio associati. Autocritica del sindaco: abbiamo sbagliato su alcuni nomi, ora però li abbiamo cambiati. Simone Canettieri sul Messaggero.
Informazione
Su Libero intervista di Simona Voglino Levy a Massimo Giletti: «Viale Mazzini mi tiene solo per gli ascolti. Io e la mia squadra siamo gli ammutinati del Bounty, ma facciamo share e ci tollerano. La Rai non riesce a formare nuovi conduttori. Floris era il migliore del martedì».
Sul Corsera Aldo Grasso critico sul nuovo programma del sabato di Raiuno, “Dieci cose”, ideato da Walter Veltroni: “Le «Dieci cose» veltroniane nell’orbita dell’universo di Fazio. Ci sono stati alcuni momenti che possono attrarre lo spettatore ma nel programma non c’era una sola idea nuova, qualcosa che ti ripagasse dell’attenzione prestata”.
Altro
“Dieci anni. Eppure, è come se fosse accaduto stamane. Ci sono cose a cui non ci si abitua. Mai. Una di queste è la scorta”. Sono le parole iniziali di “Sono ancora vivo", il "grido" di Roberto Saviano ai boss dopo dieci anni vissuti sotto protezione, su Repubblica.
SPIN TEAM