PRIMA PAGINA
Tutto quello che c'è da sapere dai giornali di oggi
Sanatorie e fisco, le nuove regole sui contanti nascosti
Moscovici: bene gli sforzi, vigiliamo sulle spese
Stretta a Mosul per dare la spallata definitiva al Califfato
Esplosioni allo stabilimento chimico tedesco Basf, due morti e nube nera
Trent’anni alla mamma di Loris
Politica
Danilo Taino smonta sul Corsera con estrema facilità la tesi di chi pensa che il referendum sia solo affar nostro, che all’estero non ci giudicheranno e che, soprattutto, non hanno diritto ad esprimere la loro opinione in proposito.
Nelle stesse pagine, intervista a Mario Monti firmata da Federico Fubini. Il professore annuncia il suo No ala riforma costituzionale.
Stefano Parisi sul Foglio spiega perché votare No a questa riforma costituzonale.
Nelle stesse pagine, si racconta di come il processo di Roma che vede imputato l’ex Favia possa svelare i segreti della Casaleggio&c. Il consigliere regionale, infatti, ribalta l’accusa e punta a rivelare quanto guadagna la galassia dei siti collegati al blog».
Libero – con pezzo a firma Giuliano Zulin – attacca a palle incatenate l’amministrazione capitolina a 5 stelle: «(La) Raggi per risparmiare assume seicento persone. Il Campidoglio ha già 50 mila dipendenti ma il sindaco aumenta ancora l’organico. Tanto il rosso lo ripiana il resto d’Italia, che versa alla Capitale centinaia di milioni l’anno, più extra». E Roma ha 13 miliardi di debiti…
Sempre sul Foglio, simpaticissimo pezzo di Filippo Facci dal titolo «Brunetta, hai rotto»: «hai veramente rotto il cazzo. A me non importa nulla delle tue baruffe con Feltri però approfitto per scongiurarti: Renato torna in te, torna a prima che il periodo da ministro ti virasse a perennemente spiritato, incattivito, borioso, tutto il giorno a sbaitare e a twittare (…) criceto nella ruota di una politica che non esiste più».
Sembra che interessi solo al Dubbio, quotidiano diretto da Piero Sansonetti, la notizia che la riforma del processo è a rischio. I verdiniani non la votano. Ne scrive ottimamente Errico Novi.
Nelle stesse pagine l’ex ministro Flick dice: «riforma fatta male, ma se vince il sì non è un dramma». Intervistato da Valentina Stella. È uno pseudonimo? Una volta le interviste importanti si facevano fare a firme importanti.
Ancora sul Dubbio da segnalare il pezzo sul maxi processo a firma Tiziana Maiolo: «il Maxi processo fu il maxi errore di Giovanni Falcone». E spiega perché.
Economia
Per il Corsera Moscovici dice «bene gli sforzi», mentre Repubblica sottolinea «il gelo di Bruxelles: “il condono non va, cambiate la manovra”».
Il Sole 24 Ore naturalmente apre sulla notizia: «Manovra, il faro di Bruxelles sulle entrate una tantum. Sotto osservazione il deficit strutturale. Nel decreto fiscale spunta l’Isee precompilato. Esame per dieci miliardi di coperture, i chiarimenti del Tesoro nel programma di bilancio.
Controcanto del Fatto Quotidiano affidato a Cerasa e Di Foggia: «il governo ricicla soldi sporchi e la fine di Equitalia è un bluff. C’è bisogno di fare cassa: solo un prelievo scontato per chi dichiara i contanti nascosti al fisco. E l’ente di riscossione non sarà cancellato, cambierà solo volto».
Rapporto Caritas nelle stesse pagine (ma anche in tutti gli altri giornali): Sud sempre maglia nera e per la prima volta i giovani stanno peggio.
Controcorrente la lettura offerta su Libero da Fausto Carioti: «Nella classifica della povertà gli italiani superano gli stranieri»
Il quotidano (ancora) diretto da Roberto Napoletano mette in evidenza come ieri un po’ tutti i bond sovrani siano stati sotto tiro sui mercati. Ne scrive Maximilian Cellino.
Mps, nel piano tremila esuberi. Oggi il Cda dovrebbe discutere il progetto di Passera. Ne scrive, tra gli altri, Gianluca Paolucci sulla Stampa.
Esteri
Repubblica va a segno con un’intervista a Barack Obama firmata da Federico Rampini: «l’austerità blocca la crescita europea. Investire nell’istruzione, aumentare i salari. Il mondo è più ricco ma il capitalismo senz’anima che avvantaggia solo pochi in alto sta diventando un pericolo». I migranti? «Una catastrofe umanitaria. Voi in prima linea: poche nazioni non possono sopportare questo peso enorme». Oggi incontro con Renzi alla Casa Bianca, il presidente Usa promuove le riforme italiane.
Addirittura gli inviati a Washington, Fabio Martini e Paolo Mastrolilli, ci consegnano questo messaggio della White House: «Renzi non dimetterti se vince il No». Tenerezza.
Sul Corsera, Davide Frattini, Guido Olimpio e Fiorenza Sarzanini raccontano che ci sono trentamila uomini in campo per dare la spallata definitiva al Califfato, conquistare Mosul, la «capitale» irachena dell’Isis. Ma l’Onu avverte: un milione di persone rischia di rimanere senza casa.
E Repubblica con Gianluca di Feo: «i nostri elicotteri pronti all’azione».
Sul Foglio, giustamente, Giulio Meotti se la prende con «L’Internazionale della menzogna: l’Unesco è diventata covo di dittatori dove Israele è un paria». E si ricostruisce anche in un secondo articolo la storia recente dell’organismo: «nel 2009 l’egiziano Hosni sfiorò l’elezione» con un programma molto chiaro, ovvero dichiarando «brucerò i libri israeliani».
Il direttore Cerasa firma l’editoriale: «Si va in piazza contro l’Unesco. Portiamo il Muro del Pianto alla sede dell’Unesco, domani a Roma».
Sport
L’Inter corregge Icardi, l’attaccante cambierà il brano contestato e la società non gli toglie la fascia di capitano. Cristiano Gatti sul Corsera.
Storia
Sergio Romano sul Corriere: «Un errore storico demolire la casa di Hitler». La decisione dell’Austria? «la demolizione dell’abitazione di Branau non è una pagina nobile. I conti con la storia non si possono fare distruggendone le tracce».
Cultura
La Stampa con Piero Negri intervista Bruce Springstreen: «Suonare dal vivo, ecco il modo per fermare il tempo».
Istruzione
Il Fatto Quotidiano apre – a buon ragione – sul sussidiario scolastico che dà per approvata la riforma costituzionale. Ne scrive Della Sala.
SPIN TEAM