Palazzi & potere
Raineri, da Marra e Romeo ricatto per il potere
'Patto con Raggi precedente a elezione'.
"Marra si comportava come se il sindaco fosse lui e si muoveva in maniera spregiudicata assieme a Romeo. Erano sodali, avvinghiati in modo indissolubile, un sol respiro... il primo che vestiva gessato e sembrava civile, mentre l'altro rozzo e arrogante fino al limite della brutalita'". Lo dice in un colloquio con Qn Carla Raineri, ex capo di gabinetto capitolina autrice del dossier che ha fatto scaturire l'inchiesta sulle nomine. Raineri dice di aver avuto la sensazione che Raffaele Marra potesse ricattare Virginia Raggi. "Vediamo adesso che cosa avra' da dire", aggiunge, "visto che diceva sempre, come un mantra minaccioso, 'se parlo io...'. Ecco, adesso ha l'opportunita' di parlare, che lo faccia!". "So per certo che e' stato Romeo a presentare Marra alla Raggi. Dunque il vero sodalizio comincia con il primo. E so per certo che Marra e' comunque entrato nella vita della Raggi, se cosi' si puo' dire, ben prima di essere eletta sindaco. Insomma, il patto tra i tre, evidentemente, era precedente, fin da quando la Raggi vinse le 'comunarie' a 5 stelle contro De Vito". Raineri crede che ci possa essere stato un aiuto elettorale "pesante". "Marra e Romeo hanno portato una montagna di voti alla Raggi, poi sono passati all'incasso, come avviene in questi casi. Pero', forse, la questione non si limita solo a questo. Ho la sensazione che ci sia anche di piu'". "Durante il ricevimento per il matrimonio di un Consigliere di Stato in Campidoglio, un comune amico incrocio' l'avvocato Sammarco e gli chiese come mai la Raggi avesse accanto un personaggio discutibile come Marra. L'avvocato Sammarco rispose seccato: 'Marra non si tocca'. Una risposta che dice molte cose...".