Renzi chi? Banche, Jobs Act, rif. Madia: il renzismo economico va in pezzi
I provvedimenti simbolo minati da sentenze e liti interne al partito
LA RIFORMA delle banche popolari - messa in discussione dal Consiglio di Stato - e quella della Pubblica amministrazione, finita in parte sotto gli strali della Consulta. Il Jobs Act, a rischio di saltare se dovesse passare il referendum promosso dalla Cgil ma che si avvia a essere comunque sconfessato da una fetta rilevante dello stesso Pd (dal ministro della Giustizia Orlando al dem Roberto Speranza). E magari anche la stessa tenuta della legge di Bilancio se in primavera da Bruxelles dovesse arrivare la richiesta di un supplemento di manovra correttiva. Il post 4 dicembre, insomma, si sta rivelando un terreno sempre più minato per la cosiddetta «Renzinomics».
Tutti i capisaldi, scrive il Quotidiano Nazionale, di quella che è stata la politica economica del governo di Matteo Renzi, infatti, stanno finendo sotto i colpi congiunti della giustizia costituzionale e amministrativa e, insieme, del nuovo clima politico e sociale che si respira fuori ma anche dentro lo stesso Pd.