L'obiettivo è convincere peones e new entry parlamentari a chiudere anzitempo la legislatura con una contropartita niente male. Una "buonuscita" da 50 mila euro cash.
Il provvedimento è in rampa di lancio a Montecitorio e può segnare una svolta, un punto in favore dei renziani: convincere peones e new entry parlamentari a chiudere anzitempo la legislatura con una contropartita niente male, scrive Repubblica. Una "buonuscita" da 50 mila euro cash. Passa attraverso l' abrogazione di qualsiasi pensione in favore di deputati e senatori a partire dalla diciottesima legislatura, la prossima: i 950 euro netti mensili da incassare a 65 anni dopo una sola legislatura (1.500 a 60 anni dopo due).
AI PARLAMENTARI viene però permesso di versare da ora e per il futuro i contributi di Camera e Senato nelle rispettive casse professionali. Con una norma transitoria che nel frattempo consenta a tutti, anche alla gran parte costituita da coloro che oggi siedono a Montecitorio e Palazzo Madama per la prima volta (608 su 945), di ottenere solo nel 2017 la restituzione - finora preclusa - dei contributi versati dall' inizio della legislatura.
Una cifra, continua Repubblica, che a fine 2016 ammonta a 48.500 euro e che a inizio anno toccherà appunto quota 50 mila euro.
Un' esca niente male che potrebbe convincere anche i più riottosi a staccare la spina a questa tormenta legislatura subito dopo l' approvazione della legge elettorale: prendere quei pochi, maledetti e subito e andare via.