Risiko degli scali, una miniera d'oro per renziani & Co...
C'è una miniera d'oro nel trasporto aereo tricolore.
Non in cielo, visti i conti Alitalia, ma a terra. Dove da qualche anno imprenditori privati (Benetton in primis), fondi infrastrutturali e raider esteri hanno scatenato una caccia a suon di euro all' aeroporto.
Il risiko degli scali di casa nostra ha una ragione semplice: il business tira, scrive Repubblica.
Le sue pedine le ha già messe sul tavolo pure il fondo F2I. Controlla Napoli Capodichino, la Sagat di Torino e il 10% di Bologna oltre al 44% della Sea di Milano - dove il primo socio è Palazzo Marino - una macchina da dividendi che ha distribuito negli ultimi cinque anni 300 milioni di cedole. Nell' orbita della Sea (i due partner stanno studiando le nozze) c' è pure Bergamo Orio al Serio.
Pisa e Firenze hanno accantonato nel nome degli affari le tradizionali questioni di campanile per convolare a nozze nella Toscana Aeroporti. Azionista di controllo l' unica voce straniera (prima dell' Opa su Save) del settore, la Corporacion America Italia del tycoon argentino Eduardo Eurnekian. Il presidente - a testimonianza della strategicità del business - è Marco Carrai, uno dei consiglieri più fidati di Matteo Renzi.