Palazzi & potere

STATI UNITI, TRUMP E LE ELEZIONI AMERICANE

Carlo Cotticelli*

Stati Uniti, analisi delle "midterm"

A qualche giorno di distanza e fatta qualche riflessione, possiamo affermare con sufficiente tranquillità che le elezioni americane si siano risolte in un sostanziale pareggio, che accontenta più Trump dei Democratici. Questi ultimi hanno riconquistato la maggioranza della Camera, ma i Repubblicani hanno consolidato la maggioranza al Senato ipotecando la possibile riconferma della loro prevalenza in quel ramo del Parlamento anche per i prossimi quattro anni.

Anche in questo caso la maggioranza del voto popolare è andata ai Democratici, che tuttavia non sono riusciti a riconquistarla in nessuno degli Stati considerati determinanti per strappare la Casa Bianca ai Repubblicani nel 2020.

Trump ha dimostrato di essere molto più efficace di quello che vogliono far credere i suoi avversari: tutti i candidati da lui sostenuti hanno vinto dimostrando quindi la capacità anche di determinare una classe dirigente vicina ai propri ideali.

I Democratici – che hanno conquistato anche sei Stati portandosi a sole tre lunghezze da quelli governati dai Repubblicani – hanno dimostrato di essere forti nelle loro roccaforti, nelle quali hanno eletto molte donne rinnovando la classe dirigente; devono però, in previsione delle elezioni tra due anni, avere la capacità di indirizzare la loro campagna elettorale con parole d’ordine ad effetto senza rincorrere il presidente sul suo terreno, quello della lotta all’immigrazione e del taglio delle tasse alle imprese, bensì riavvicinandosi a quell’elettorato che in questi ultimi anni si è sentito penalizzato dalle loro scelte. Per riconquistare l’Ohio, la Pennsylvania e il Michigan, gli Stati chiave per ritornare alla Casa Bianca, occorre proporre quelle politiche economiche e industriali che consentirono ad Obama di vincere due volte le elezioni portando a termine anche la nazionalizzazione delle industrie dell’auto in crisi per salvaguardare i posti di lavoro.

Obama vinse con il progetto di riforma sanitaria che fu osteggiato dal congresso repubblicano, ma quella legge fu riconosciuta dagli americani come il tentativo di cambiare le cose, consentendo a 15 milioni di persone di godere dell’assistenza sanitaria.

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