Palazzi & potere

Superalvoro per il Colle. La moral suasion del Quirinale su Renzi e Conte

Marco Antonellis

Superalvoro per il Colle. La moral suasion del Quirinale su Renzi e Conte. "Giuseppi" maglia nera d'Europa

"Siamo il paese con più morti in Europa. Il governo ha fallito. Deve andare a casa. Era l'unica vera ragione d'essere del Conte 2: la lotta al coronavirus. Ed ha miseramente fallito. Con tutti i sacrifici economici e sociali chiesti agli italiani, i dpcm al limite della costituzionalità, lo stato d'emergenza perenne, "l'uomo solo al comando" per poter fare presto e bene nel nome della lotta alla pandemia, dovevamo essere i migliori in Europa, non i peggiori". Queste sono le parole che sanno di sconfitta e che risuonano all'interno della maggioranza di governo: la paura che l'ormai chiaro fallimento della lotta al coronavirus da parte del governo Conte (con annessa pletora di virologi da salotto tv buoni per tutte le fasce orarie) travolga tutto e tutti, opposizione compresa. Non per niente, si dice sia proprio per questo che Matteo Salvini abbia ricominciato a muoversi: per non restare impantanato sotto le macerie. Intanto, tutti i palazzi del potere in queste ore guardano al Colle dove i soliti bene informati giurano che il Capo dello Stato sia attivissimo nella sua attività di "moral suasion": avrebbe sentito i principali leader politici  "sondando il terreno" sia con Matteo Renzi che con Giuseppe Conte, i duellanti del momento. Ma la riservatezza è d'obbligo in questi casi. E al Colle, come già anticipato su queste colonne, hanno "cambiato verso": non c'è più solo l'opzione del voto anticipato in caso di crisi del governo ma anche possibilità di rimpasto, purchè sia "lampo" e i partiti sappiano mettersi d'accordo preventivamente, fornendo al Quirinale (sempre più "inquieto" per la scarsa serietà della politica in questi frangenti) una soluzione in tempi rapidi, senza inutili perdite di tempo che sarebbero esiziali per un paese già "maglia nera" d'Europa". Anche perchè al Colle sono in allarme anche su altri due fronti: la frattura tra politica e paese reale (sempre più evidente) e i piani di rilancio per accaparrarsi i fondi europei (che ancora non si vedono). "Siamo di fronte a un crocevia inedito: o costruire una società più giusta e inclusiva o avere una società con disparità e squilibri più forti" ha detto il Capo dello Stato. "L'Unione europea è stata capace di un salto di qualità, per qualcuno inatteso ma che trae origine proprio dai suoi valori costitutivi e fondativi. Next Generation e Recovery Fund offrono grandi opportunità che non possiamo disperdere". A Conte saranno fischiate le orecchie. Perchè ora il problema vero che spetta alla politica risolvere (quella con la P maiuscola) è capire se l'ex avvocato del popolo (ora che siamo "maglia nera" d'Europa per tasso di mortalità alla faccia della retorica del "Modello Italia" e a fine marzo arriveranno centinaia di migliaia di licenziamenti) sia la risposta migliore ai problemi del paese. Oppure no.