Politica

Pd e 5 Stelle blindano Speranza. Per Letta se cade lui cade Draghi

Di Alberto Maggi

Salvini? "I sovranisti hanno sempre bisogno di un nemico", dicono dal Partito Democratico

La svolta. "Voglio dare un messaggio di determinazione e fiducia: non sottovaluto le difficoltà ma ci sono le condizioni per guardare con fiducia alla fase che si sta aprendo. Finalmente ci sono le condizioni per raccogliere i primi concreti risultati del lavoro che svolgiamo da mesi grazie alle vaccinazioni. Tra aprile e giugno riceveremo oltre il triplo delle dosi di vaccino". Con queste parole, pronunciate nell'informativa alla Camera, il ministro della Salute Roberto Speranza, strenuo sostenitore della linea delle restrizioni e del rigore nella lotta alla pandemia, apre (finalmente) alle riaperture, graduali, a partire da maggio. D'altronde la poltrona di Speranza, nonostante le numerose polemiche e gli attacchi arrivati da più parti, non è mai stata in discussioni.

Fonti qualificate del Pd spiegano ad Affaritaliani.it che i Dem hanno "piena fiducia" nel titolare della Salute e che lo stesso Enrico Letta ha più volte chiarito che "speranza non si tocca, a meno che non si voglia mettere in crisi l'assetto del governo Draghi". Dietro, ci sarebbe la strategia del leader del Pd di allargarsi a sinistra e far rientrare gli ex di Mdp e Articolo 1. Anche i 5 Stelle, a parte forse il sottosegretario Pierpaolo Sileri che potrebbe ambire a diventare ministro, difendono a spada tratta Speranza, che - ricorda un parlamentare grillino, "era l'alleato numero uno di Conte presidente del Consiglio". Altre fonti del Pd liquidano i recenti attacchi di Salvini e della Lega al ministro Speranza come "la solita strategia dei sovranisti, che hanno bisogno di un nemico per la loro propaganda". D'altronde proprio un leghista, Claudio Borghi, ha spiegato molto bene ad Affaritaliani.it che lo stesso Speranza, come "tutti sanno", è rimasto ministro della Saluto "su chiara volontà e richiesta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella".