Politica

Pd: Morani & friends si danno alla fiction, peccato sia un video istituzionale

Marco Zonetti

Un video del Partito Democratico contro la Lega si trasforma nella involontaria parodia di una soap opera

Alessia Morani, Alessia Rotta e Franco Vazio, parlamentari del Pd, hanno improvvisamente deciso di darsi alla recitazione. Significa forse che lasceranno le aule istituzionali per apparire in Tv o al cinema, o magari calcare le scene teatrali? 

Niente di tutto questo, poiché il "dramma" nel quale hanno debuttato qualche giorno fa è in realtà un video istituzionale del Partito Democratico. Un video che vorrebbe puntare il dito sulla cena dei duecento parlamentari leghisti nella residenza ministeriale assegnata istituzionalmente al responsabile del Viminale Matteo Salvini, svelando presunti sprechi e baccanali a spese dei contribuenti, e che invece si rivela il solito boomerang. 

I tre esponenti del Pd seduti su un divano, fra studiatissimi volti indignati, voci arrochite dal raccapriccio, perplessi scuotimenti di testa, battiti di ciglia, palpiti e rossori, commentano un articolo del Messaggero sottolineandone i vari passaggi con tutto un repertorio di smorfie e sospiri al cui confronto la Corinna de Gli occhi del Cuore (la parodistica soap opera interpretata da attori negati, vista nella serie Tv Boris) è una novella Meryl Streep

Nelle tante profonde crisi che scuotono oggi il Partito Democratico, quella del settore "comunicazione" è la più inesorabilmente palese, e questo video involontariamente comico ne è l'ultimo esempio in ordine cronologico. Per anni, fra l'altro, i dem hanno preso in giro certe trovate mediatiche dei grillini, e ora non soltanto le copiano ma riescono a realizzarle in maniera ancor più tragica. 

Dopo il video istituzionale di Luigi Marattin ripreso nella toilette del Nazareno, credevamo di aver visto il fondo del barile, ma ancora una volta i dem ci hanno stupiti con nuovi "colpi di teatro". Peccato però che non si tratti di guitti, bensì di autorevoli rappresentanti dei cittadini pagati profumatamente dai contribuenti e che dovrebbero abbandonare le velleità artistiche per mettersi magari a ragionare sui motivi del declino inesorabile del Pd. O forse abbracciarle tout court e darsi davvero alla recitazione. Ma fuori dalle stanze istituzionali.